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Ansia e bulimia (131102)

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on . Postato in Disturbi alimentari | Letto 700 volte

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Libera_mente 42

Sono donna ,ho 42 anni ,tre figli , una vita piuttosto stressante. Ho problemi alimentari da sempre, mai risolti, fin da adolescente ,del tipo bulimia . Vista la mia non più adolescenziale età sto cercando sempre più di mettere a fuoco la dinamica scatenante le mie crisi. Vi faccio un esempio recente. Ho avuto un influenza gastrointestinale durata 4 giorni, che mi ha lasciato per un paio di settimane con una sensazione di giusto equilibrio con il cibo, una lieve nausea residua mi inpediva di avvicinarmi a cibi pesanti o elaborati e mi faceva rifiutare persino il caffè. Sono state due settimane di beatitudine alimentare , tanta frutta e verdura ma soprattutto non sentivo più il cibo come chiodo fisso per liberarmi dell'ansia che normalmente mi dà problemi. Eppure facevo le stesse identiche cose stressanti di tutti i giorni. Era la testa diversa, che ragionava indipendentmente "dalla pancia" . Come era bello sentirtsi come tutte le persone che vedono il cibo un mezzo per star bene ! Passate le due settimane ho ricominciato a sentir salire l'ansia e l'appetito insieme. Ho cominciato a mangiare cibi sbagliati e a procurami per due o tre giorni il vomito per rimediare: ero risucita ad eliminare quialche chilo e mi sentivo sgonfia e in forma e mi dispiaceva perdere i risultati ottenuti in due settimane. Ma per esperienza di tanti anni, le crisi bulimiche quando appaiono sono sintomo di un equilibrio che si è rotto e infatti tutto è tornato come prima. Ora mangio in modo disordinato e non ricerco più neanche il vomito. Ho mille cose da fare e il desiderio di mangiare continuamente che mi tormenta. Tra l'altro sto malissimo : con la pancia sempre troppo piena e gonfia faccio il doppio della fatica a fare le mie cose , ma ho l'effimera sensazione ci calmare in questo modo l'ansia che mi fa bruciare lo stomaco. Sto pensando ad una cura farmacologica, se esiste, che vada a calmare l'ansia nei soggetti bulimici. Ma dove abito non ci sono esperti in questo settore. Come posso procedere? Grazie.

Cara Libera_mente, come hai già intuito, il problema dipende dalla mente…e dall’ansia che tu hai imparato a sedare ingurgitando grosse quantità di cibo, attività che a sua volta provoca la sensazione di gonfiore ed i relativi sensi di colpa e che quindi vai a mitigare con il vomito autoindotto. Non credo che la tua mira verso il farmaco dipenda solo dal poco tempo a disposizione nell’affrontare una psicoterapia; penso che tu possa temere invece che iniziando un lavoro di questo tipo tu debba confrontarti con una parte di te che con questi comportamenti sei certa di controllare. Se vuoi dei farmaci ansiolitici puoi rivolgerti a qualunque psichiatra…sono certa che almeno uno risieda nella tua zona! Il mio consiglio è però di liberarti una volta per tutte di questo scheletro nell’armadio che ormai è diventato mezzo per fronteggiare lo stress e l’angoscia. Pensa che potresti diventare un modello assolutamente disfunzionale per i tuoi figli, se scoprissero quello che fai, senza contare le gravi conseguenze della bulimia sul fisico e sulla psiche. Dovunque tu sia si sarà una USL di riferimento…od un professionista privato..

(risponde la Dott.ssa Sara Ginanneschi)


Pubblicato in data 25/02/09

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