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Depressione e sessualità (163932)

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on . Postato in Sessualità | Letto 613 volte

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Serena, 26

Gentile Dottore,
sono una ragazza di 26 anni e il mio problema è che sono infelice, sono e sarò sempre un'eterna infelice. riguardo la mia storia, sono in crisi da una vita, è dall'adolescenza che mi sento inadeguata e insicura, per quanto non lo facessi vedere fuori e sembrassi addirittura una persona molto espansiva e sprizzante di vitalità e simpatia, dentro ho sempre sofferto, come se qualcosa mi corrodesse dall'interno, qualcosa che mi mangiasse e scavasse da dentro alla bocca dello stomaco, e mi tormentavo con continui pensieri deleteri che mi portavano anche ad atti di autolesionismo, tipo a sfregiarmi il volto con la scusa dell'acne o a farmi ferite alle gambe con la pinzetta per i peli, cosa che tuttora continuo a fare,e che ora sono diventate cicatrici.... queste cicatrici all'epoca tentavo di nasconderle , anche d'estate mettevo pantaloni lunghi o evitavo il mare per non farle vedere, ora invece mi scopro e quasi me ne compiaccio che si vedano e che suscitino domande ( o anche disgusto) negli altri, alle quali domande io ora rispondo proprio dicendo che sono una psicopatica autolesionista, (in modo ironico eh!) però quasi che ci provi gusto nel vedere che la gente provi compassione per me... e ogni tanto mi passavano per la mente anche idee suicide (che comunque anche nella confusione mentale più assoluta ero cosciente che non avrei mai messo in atto, perchè codarda..). comunque continuando, nel periodo adolescenziale delle superiori nonostante tutto ciò, ero comunque molto brava a scuola , andavo a scuola di musica dove studiavo il basso elettrico ed ero molto brava anche lì, devo dire che qualsiasi cosa facessi, sin da piccola a scuola e quando frequentavo una scuola di danza, sono stata sempre brava o anche una delle più brave e sono stata sempre lodata dagli altri per le mie doti. ero una persona molto interessata, amavo la musica, la filosofia e mi interessavo di problemi di attualità e per questo ero considerata una persona molto intelligente ed in gamba; nonostante tutto ciò però mi sentivo inferiore e insicura, sono stata sempre un pò in sovrappeso e mi ritenevo orribile e quindi non sono riuscita ad avere nessun ragazzo a quel tempo, nonostante ogni tanto mi sentissi con qualcuno... soprattutto mi uccideva il rapporto con mia sorella, di un anno più piccola, con cui ho sempre vissuto in simbiosi (i miei ci facevano fare tutto assieme, danza, musica, abbiamo sempre avuto lo stesso gruppo di amici e da piccole ci vestivano anche uguali!), e infatti per lei, essendo molto bella, ho avuto sempre un'invidia e gelosia morbosa, la quasi odiavo (anche se in realtà la amassi..). lei comunque per la sua bellezza ha sempre attirato l'interesse di ragazzi, anche se fosse molto timida e quasi si vergognasse delle attenzioni dei ragazzi, e io la prendevo a parole e trattavo male per l'invidia che mi accecava (nonostante lei sia stata sempre molto buona nei miei confronti e ci soffrisse anche molto per il mio astio nei suoi confronti). comunque fatto sta che, finite le superiori, vado all'università fuori casa, l'anno dopo mi raggiunge mia sorella lì, e i problemi continuano, anzi peggiorano, perchè nelle uscite, a causa sempre del mio tormento interiore mi ubriacavo a livelli beceri e davo di matto, insultando dapprima mia sorella e riducendomi uno straccio, tant'è che anche i pochi ragazzi coraggiosi che avevano avuto il coraggio di avvicinarsi a me dopo un pò scappavano (giustamente).. e fu dopo uno di questi episodi che i miei, con l'aiuto di mia sorella, mi costrinsero ad andare dapprima da uno psicologo (incompetente) e poi finalmente da uno psichiatra, che mi ha tenuto in cura con antidepressivi per un paio d'anni(dopodichè ho lasciato la cura di mia spontanea volontà e non rispondendo più alle chiamate dello psichiatra..). diciamo che i miei erano preoccupati per me sin da quando ho dato i primi segni di squilibrio, dall'adolescenza quindi; loro vedevano gli sfregi al fisico che mi facevano e che mi ubriacavo, ma soprattutto mia madre non riusciva a capire il motivo del mio disagio, attribuendolo addirittura all'alcolismo, e temendo un mio gesto estremo,e per questo mi sono stati sempre molto addosso, mia madre mi ha sempre soffocato per la sua apprensione.. io comunque (anche prima dei colloqui con lo psichiatra) già ero cosciente che queste mie "performance" alcoliche non erano dovute ad alcolismo, ma solo al mio non stare bene con me stessa e quindi anche con gli altri il che mi portava ad esagerare nei comportamenti... comunque nel periodo di cura farmacologica si attenuarono le mie controversie mentali e cominciai ad essere più serena, ma con la serenità arrivò anche un appiattimento dei miei interessi e di quella corrosione dentro lo stomaco che mi portava a fare, impegnarmi nelle cose, leggere e dare del mio meglio in tutto ; ed è in quel momento anche che ho il mio primo rapporto sessuale (insoddisfacente), e successivamente comincio ad aprirmi e conoscere persone, mi trovo una band e comincio una relazione particolare col cantante della band. da lì comincio a sentirmi meglio, la band mi porta a girare per tutta italia per esibirmi e vengo lodata dalla gente per la mia bravura, tant'è che sento di star risolvendo i miei problemi di autostima e lascio di mia spontanea volontà in modo improvviso la somministrazione di psicofarmaci. la band e questo ragazzo mi fanno costruire un pò di autostima, infatti all'epoca pensavo che il mio disagio riguardasse soprattutto il non riuscire a trovare un ragazzo e ad avere rapporti sessuali, pensavo fosse dovuto al mio aspetto fisico, adesso a posteriori capisco che era per il mio carattere inaffrontabile dovuto alla mia instabilità emotiva e mentale. la trovata serenità (momentanea) forse era dovuta anche al fatto che finalmente ero riuscita a staccarmi da mia sorella e a ritagliarmi una parte di vita tutta mia... da questa tregua momentanea dal tormento interiore, che comunque mi spingeva a fare a informarmi e ad appassionarmi alle cose e a farmi essere sempre "la prima della classe" in tutto, scaturisce, però, un appiattimento di questa vena curiosa e mi lascio andare anche con l'università (in cui avevo avuto finora una carriera brillante), giustificandomi con tutti ( e in primis con me stessa ) dicendo che ero depressa e prendevo psicofarmaci che non mi facevano pensare e quindi non potevo studiare.. quindi acquisto una certa stabilità interiore a discapito della mia "genialità" che mi aveva contraddistinto finora... ma la tregua è momentanea, e dopo un annetto di stabilità riaffiorano la mia insoddisfazione per la vita e anche per il mio rapporto con quel ragazzo, con cui ho rapporti sessuali ma con i quali non riesco a raggiungere il piacere nonostante il mio impegno e con cui ho una relazione instabile, non riesco a prendere la decisione se impegnarmi seriamente o meno, tant'è che tuttora (dopo 3 anni che va avanti questa "storia", ancora non mi sento pronta a dire che siamo una coppia in pubblico.. ). da piccola pensavo che il mio problema fosse il non avere il ragazzo e rapporti sessuali, ma ora che ho sia l'uno che l'altro non sono comunque felice e non ne traggo soddisfazione sessuale, però allo stesso tempo non riesco a prendere la decisione di troncare con lui perchè sono una codarda che non riesce ad affrontare le situazioni, e anche l'esibirmi con la band, che mi aveva dato per un periodo soddisfazioni, ha cominciato ad annoiarmi un pò.. e quindi ora sono arrivata alla conclusione che il mio problema è l'insoddisfazione cronica, voglio qualcosa ma quando la raggiungo non la voglio più, ho bisogno sempre di nuovi stimoli, cerco di interessarmi e appassionarmi di nuove cose ma in realtà non mi interessa niente, voglio e non voglio un ragazzo, il sesso mi interessa e non mi interessa, non voglio un futuro comune da impiegata in ufficio e vorrei sparire in lande desolate alla "into the wild" e allo stesso tempo soffro perchè vorrei stabilità, insomma sono confusa su tutto, non so cosa voglio e non so prendere decisioni e mi autogiustifico sempre facendo la vittima... sono una codarda, una che non vuole affrontare le situazioni e prendere decisioni, e per questo mi crogiolo nella nullafacenza e mi piango addosso e nel frattempo soffro, piango sempre e mi sento una fallita... come posso uscirne da questo mio male interiore che mi corrode e mi lascia senza forza di reagire? cosa devo fare per cominciare ad essere felice finalmente? IO VOGLIO ESSERE FELICE!! e poi dal punto di vista sessuale, perchè non riesco a raggiungere il piacere? cosa posso fare? ho paura che tra poco , dopo l'ennesima insoddisfazione, cominci a scemare il mio interesse per il sesso...



Cara Serena,
come potrai ben capire la tua lunga esposizione è ricca di contenuti psicologici da risolvere poiché credo che oltre allo psichiatra avresti dovuto essere seguita da uno psicoterapeuta psicodinamico. Per quanto riguarda la questione sessuale, la risposta è che si tratta di anorgasmia provocata dai tuoi non risolti problemi esistenziali. Quindi per quanto riguarda la sessuologia la tecnica da seguire è in coppia presso uno psicoterapeuta sessuologo iscritto alla FISS che può aiutarti nel ritrovare il piacere e quindi orgasmo. Credo però che ancor prima della terapia sessuologica devi seguire un percorso terapeutico psicodinamico per riequilibrare la tua esistenza. Auguri


(Risponde il Dott. Sergio Pugelli)

 

Pubblicato in data 27/11/2013

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