Il sogno è un prodotto psichico individuale e tratta le psicodinamiche in atto secondo il suo linguaggio, ma ha anche radici culturali nei contenuti. In sostanza si sogna anche secondo la cultura occidentale, la nostra, ossia in base agli schemi interpretativi ed esecutivi della realtà elaborati tremila anni fa nella mitica Grecia, schemi a prevalenza razionale.
Nel sogno di Luca il richiamo culturale riguarda la “nostalgia”, la storia culturale della “nostalgia”. Il riferimento classico riguarda l’Ulisse di Omero e il poema basilare “Odissea”. Luca, come Ulisse, vive lo stesso “dolore del ritorno” a conferma che la psiche ha una sua universalità strutturale, organizzativa e culturale, pur mantenendo prioritaria la sua irripetibile individualità. Procedo.
IL SOGNO
“Luca sogna di trovarsi a Siracusa con Sissy, la sua donna, e con Gringo e Cucciola, i loro cani. Alle ore 17 dello stesso giorno deve andare a lavorare in una cittadina del Veneto. Arriva a casa di suo zio a Siracusa e incontra i suoi genitori che gli suggeriscono di suonare il campanello per entrare. Risponde il cugino che apre la porta e Luca porta Sissy a vedere il giardino con i sedili di pietra dove giocava da bambino con i cuginetti.
Vuole raccontare tante cose a Sissy, ma non riesce. Entra in casa dello zio e le fa vedere il piano terra della casa con le stanze enormi e la luce soffusa. Le dice che in Veneto non si potrebbero fare stanze di questo tipo e lei risponde che non è vero.