Qualche giorno fa Maura Gancitano ha postato su Youtube un'articolata riflessione sul mondo degli algoritmi dei social, partendo dalle mosse strategiche di comunicazione del segretario della Lega Matteo Salvini. Una riflessione che ha toccato vari aspetti cruciali della comunicazione persuasiva attuata dallo staff del politico e che, inevitabilmente, investe la vita sociale del paese: tutti sono sui social media e questi stanno sostituendo le piazze virtuali televisive della comunicazione politica di qualche anno fa. Raccolgo l'input della Gancitano e mi aggancio con altre riflessioni.
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Fino a qualche tempo fa il bullismo, pur essendo un fenomeno frequente, non aveva assunto le dimensioni odierne. La grande diffusione di tele fenomeno sta infatti assumendo dimensioni “planetarie” che però si riflettono nel microcosmo privato della vittima di tali atti, che sono amplificati dalla rete. Nel cyberbullismo, infatti, vengono a mancare riferimenti spazio – temporali, quindi la presa in giro avviene non solo “in presenza” ma continua da ogni luogo (da casa o da qualsiasi altro luogo) e in ogni ora del giorno e della notte, in quanto con lo smatphone (che consentono un continuo accesso a internet) si è sempre connessi: social network, chat, blog, forum i vari sistemi di messaggistica istantanea diventano l’ambiente diffuso in cui si intreccia al vita reale e quella virtuale. In molti casi la vittima, scelta a scuola, viene isolata attraverso la rete.