I molteplici usi delle favole
L'uso delle favole nella terapia e nella scoperta, per i bambini, del proprio mondo emotivo.
"Le favole non dicono ai bambini che i draghi esistono. Perché i bambini lo sanno già. Le favole dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti".
(G. K. Chesterton)
Le favole danno la possibilità ai bambini, e non solo, di entrare alla scoperta del proprio mondo interiore ed emotivo, aiutandoli a comprendere, verbalizzandoli, i sentimenti più complessi ed allo stesso tempo sono in grado di stimolare le loro capacità di ragionamento.
È possibile, infatti, attraverso le fiabe apprendere nuovi schemi di comportamento, imparare a rispondere più efficacemente a situazioni difficili o di disagio. In questo modo si impara a non rimanere vinti dalle emozioni che si vivono.
Riconoscersi nei protagonisti, identificandosi, darà loro modo di entrare in contatto con quelle emozioni, impareranno a riconoscerle, a dargli un nome e quindi ad esprimerle.
Spesso, quando si ascolta una fiaba si viene totalmente assorbiti da questa. Ancora di più nel caso dei bambini. Il bambino infatti entra totalmente nel mondo fatato, si veste degli abiti e delle azioni dei suoi protagonisti.
Quando si ascolta una favola, spesso, la possibilità di liberarsi della durezza della realtà può essere il fattore che permette al bambino di immaginare.
Immaginando, il bambino può giocare con temi che appartengono alla sua realtà psichica, compresi quelli difficili come l'amore, la morte, la paura, la rivalità fraterna, la separazione e l'abbandono.
L' uso delle favole in psicologia e psicoterapia
In psicologia e psicoterapia, le favole presentano un grande vantaggio nel lavoro con i bambini: il lieto fine. Il lieto fine stimola i processi di riparazione, fondamentali nello sviluppo emotivo del bambino.
Louisa Düss ha ideato delle piccole favole o storie nelle quali un protagonista si trova in una determinata situazione che rimanda ad uno dei diversi stadi dello sviluppo psicosessuale (stadio orale, anale, edipico, ecc.).
Il metodo delle storie da completare risulta essere un mezzo di indagine rapido, sostitutivo dell'interrogatorio psicoanalitico diretto del bambino. L'analisi delle risposte date dal bambino esige dagli esaminatori una conoscenza profonda del modello psicoanalitico, soprattutto per quanto riguarda la struttura della personalità e la comprensione delle situazioni simboliche rappresentanti determinati stati dell'evoluzione affettiva del bambino, ed anche una certa padronanza della tecnica dell'interrogatorio psicoanalitico.
Le “favole della Düss", sono uno degli strumenti proiettivi maggiormente utilizzati nella psicodiagnosi infantile in quanto costituiscono un mezzo per individuare rapidamente eventuali conflitti ed il loro grado di gravità e possono servire come punto di partenza per un intervento psicoterapico sul bambino.
Questo utile strumento è costiituito da 10 storie. Per ognuna delle 10 favole che vengono presentate al soggetto, viene poi valutato un particolare aspetto della personalità del bambino:
1) STORIA DELL’UCCELINO: per valutare l’attaccamento del fanciullo a uno dei due genitori oppure la sua dipendenza;
2) STORIA DELL’ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO: per vedere se il soggetto ha ricevuto uno choc nella camera dei genitori (gelosia dell’unione dei genitori);
3) STORIA DELL’AGNELLO: per indagare sul complesso di divezzamento e su quello dei fratelli e/o sorelle;
4) IL FUNERALE: per indagare sull’aggressività, sul desiderio di morte, senso di colpa, auto-punizione;
5) UNA STORIA DI PAURA: per indagare sull’angoscia e l’auto-punizione;
6) LA STORIA DELL’ELEFANTE: per l’esame del complesso di castrazione;
7) LA STORIA DELL’OGGETTO COSTRUITO: per indagare sul carattere di possesso e di ostinazione (complesso anale);
8) PESSEGGIATA CON IL BABBO E CON LA MAMMA: per mettere in evidenza il complesso di Edipo;
9) LA STORIA DELLA NOTIZA: per conoscere i desideri o i timori del fanciullo;
10) IL BRUTTO SOGNO: per controllo delle favole precedenti.
Il metodo di somministrazione
Lo Psicologo o il Terapeuta legge, una alla volta, l’incipit di dieci piccole favole o storie, nelle quali un protagonista si trova in una determinata situazione che rimanda ad uno dei diversi stadi dello sviluppo psicosessuale (stadio orale, anale, edipico,…..).
Il bambino dovrà completare le storie. In questo modo si ottiene uno strumento di indagine rapido e sostitutivo dell’interrogatorio diretto. L’analisi delle risposte date dal bambino permette di individuare eventuali conflitti o blocchi evolutivi ed il loro livello di gravità.
Partendo dai risultati del Test, si avrà una traccia da seguire per un intervento di sostegno psicologico o psicoterapeutico sul bambino.
E’ bene ricordare che il Metodo delle Favole della Duss, così come qualsiasi altro Test Psicodiagnostico, deve essere accompagnato dal colloquio, dall’osservazione e da altri Test utili all’obiettivo diagnostico (Test Carta e Matita, Children Apperception Test…) così da esere valido ed efficace supporto nella stesura della diagnosi psicologica.
PER CONCLUDERE...
Molti studi hanno dimostrato che le favole possono essere utilizzate con un'ampia versatilità in psicodiagnostica ma al tempo stesso, tuttavia, bisogna ricordarsi di non sottovalutare mai sottovalutare l'importanza delle cose più semplici. Nella vita quotidiana, infatti, il momento delle storie raccontate e ascoltate dalla mamma e dal papà, magari accoccolati tra le loro braccia, prende un significato emotivo molto più grande del gesto in sé.
<<La vita è simbolicamente una fiaba continua, o meglio "mille fiabe" che iniziano e si concludono, fiabe contemporanee che si sviluppano in tempi diversi e a volte si intrecciano tra loro>>
A cura della Dottoressa Emanuela Torrente
Per approfondimenti:
- https://www.giuntios.it/catalogo/test/favole-della-duss;
- https://www.quipsicologia.it/limportanza-delle-favole-nei-bambinie-non-solo/;
- https://www.emotiva-mente.it/approfondimenti/favole.htm;
- https://www.psinfantile.com/psicologia/la-favola-in-psicologia-utilita-del-metodo/;
- Louisa Düss ;“Il metodo delle favole in psicoanalisi infantile”; Gustavo Iacono, Adele Nunziante Cesàro ; pp. 164, 6a ristampa 2017;
- Santagostino Paola, "Guarire con una fiaba. Usare l’immaginario per curarsi", Milano, Feltrinelli Editore, 2008, p. 95.
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