I processi cognitivi sono influenzati da età e cultura
Una ricerca dell'Università di Cambridge ha cercato di analizzare e comparare le capacità e i processi cognitivi di bambini e genitori provevienti da diverse aree geografiche del mondo.
Uno studio innovativo, condotto dalle ricercatrici Michelle R. Ellefson e Claire Hughes dell’Università di Cambridge, ha analizzato le capacità cognitive di bambini e genitori, provenienti sia da Hong Kong, che dal Regno Unito.
La ricerca ha rilevato differenze culturali in abilità cognitive importanti tra i partecipanti adolescenti, ma non nei loro genitori.
“I nostri risultati mostrano un contrasto importante tra gli adolescenti del Regno Unito e di Hong Kong, per quel che riguarda le funzioni esecutive, il quale potrebbe aiutare a comprendere le differenze sostanziali che emergono nel loro successo accademico”, ha spiegato la Dott. essa Ellefson. “Bisogna notare, tuttavia, che queste discrepanze non si estendono ai loro genitori. Ciò porta a chiedersi se esse possano affievolirsi nel tempo”.
I risultati sono pubblicati sulla rivista “Psychological Science”.
Lo studio sulle funzioni esecutive
La ricerca suggerisce che le funzioni esecutive, ovvero quelle capacità cognitive più elevate che usiamo per ragionare, pianificare ed adattarci velocemente alle circostanze, sono collegate con diversi risultati a lungo termine e sono formate da vari fattori, incluse le influenze genitoriali e culturali.
Alla luce di questo, la Dott. essa Ellefson, la Dott. essa Hughes ed i loro colleghi hanno deciso di assumere un nuovo approccio per esaminare queste capacità, inserendo sia le prospettive evolutive, che quelle culturali, in un unico studio.
Pertanto, un totale di 1.428 bambini e genitori, provenienti da Hong Kong e Regno Unito, ha completato gli stessi quattro compiti, progettati per misurare le funzioni esecutive legate a inibizione, memoria di lavoro, cambio del compito e pianificazione.
I risultati dello studio
I risultati hanno rivelato che, in media, i bambini di Hong Kong avevano punteggi più alti rispetto ai coetanei del Regno Unito. Per esempio, il punteggio medio di una funzione esecutiva dei primi, con età di 10 anni, era quasi uguale a quello dei bambini inglesi di 12 anni.
Al contrario, tale differenza non è stata riscontrata tra i genitori dei due Paesi.
Quando i ricercatori hanno confrontato la prestazione tra le generazioni, hanno trovato che i genitori tendevano a rispondere in modo più accurato rispetto ai figli, ma impiegavano più tempo.
Questo spiegherebbe perché non ci sono differenze tra le due provenienze: costoro eviterebbero gli errori rallentando il tempo di risposta.
Infine, è emersa, indipendentemente dalla cultura di riferimento, una correlazione modesta, ma di valore, tra i punteggi dei genitori e dei bambini: era molto probabile che i figli di genitori, che avevano avuto una prestazione elevata, avessero lo stesso livello cognitivo.
Considerazioni
Nel complesso, la ricerca evidenzia i benefici del combinare più prospettive teoriche in un unico studio, il quale permette di osservare le somiglianze e le differenze tra le culture e tra i gruppi di età.
“I nostri risultati indicano che i contrasti culturali possono variare, nella natura, così come nella portata, nei diversi stadi della vita”, hanno concluso le ricercatrici. “Lo studio dimostra, inoltre, che gli psicologi dell’età evolutiva devono uscire dai ‘bunker dell’età’ per studiare gli argomenti con una prospettiva più ampia”.
Fonte: Psychological Science
(Traduzione ed adattamento a cura della Dottoressa Alice Fusella)
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