La nascita: l'emozione del primo incontro e l'inizio di un viaggio
Dopo la nascita, la conoscenza intima del primo incontro madre-bambino serve a porre le basi di quel legame comunicativo che sarà fondamentale per comprendersi nei primi giorni di vita.
Il primo incontro è intenso, emozionante, confuso, incerto, concitato. Il primo sguardo, riconoscersi in un attimo come due espressioni, testimoni di un unico atto generativo: riconoscere se stesso nell’odore dell’altro, riconoscere il proprio respiro nel respiro dell’altro, ritrovare in quel tono di voce tutto il sapore di un mondo conosciuto, nello stupore di un nuovo mondo di cui si entra a far parte.
E dopo le lacrime, la fatica, lo sgomento, l’emozione, inizia una lunga strada di scoperta e conoscenza reciproca, perché, nonostante la fusione sperimentata per nove mesi, i due attori protagonisti del grande film della vita sono comunque due individui con due personalità distinte.
La gravidanza sicuramente dà l’avvio ad una conoscenza profonda tra madre e figlio, il feto inizia nel grembo a cogliere i primi segnali olfattivi che gli consentiranno di riconoscere l’odore della sua mamma fra tante; scopre le emozioni che vive la sua mamma ed il modo in cui esse si esprimono in lei attraverso le variazioni del ritmo cardiaco.
E questa conoscenza intima serve a porre le basi di quel legame comunicativo che sarà fondamentale per comprendersi nei primi giorni di vita.
L’alchimia che tante donne sperimentano quando riescono ad interpretare i pianti e i vocalizzi dei loro bambini; un’alchimia che è il prodotto di quel continuo scambio di informazioni sul piano non verbale che permettono ad entrambi di riconoscersi dal primo momento.
E dopo l’emozione del primo incontro tutto è una scoperta! La scoperta tra due individui che sono parte uno dell’altro, ma che ad una parte comune aggiungono ognuno la propria personalità, unica ed irripetibile. Una personalità, quella del bambino, che deve potersi esprimere secondo le proprie caratteristiche, ambizioni e potenzialità.
Durante tutta la crescita mamma, e papà, devono impegnarsi nella scoperta di tutte le caratteristiche dell’individualità del proprio figlio e gioire nel facilitarne l’espressione. I genitori accompagnano i figli durante il suo sviluppo, fornendo i binari entro cui viaggiare in tranquillità e sicurezza, fornendo il supporto quando il percorso subisce piccole deviazioni; ma non devono mai incrociare i propri binari, le proprie aspirazioni tradite, con quelle dei figli, potrebbero fuorviarne il viaggio.
E il bello di questo viaggio è scoprire giorno dopo giorno le potenzialità del proprio figlio, riconoscere in lui alcuni tratti familiari ma vederne anche tanti altri che sono solo suoi, che lo rendono un individuo unico ed irripetibile. Esiste un viaggio più emozionante, avvincente, misterioso, di quello che ha inizio con la nascita?
Dott.ssa Amati Maria, psicologa e psicoterapeuta familiare
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