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Quanto e quando parlare ai propri figli di sessualità!

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Le nuove ricerche indicano che il 90% dei bambini apprendono e conoscono il sesso attraverso la visione di materiale pornografico.

Genitori sessualitàNel contesto dell’era tecnologica è ormai sempre più semplice soddisfare qualunque curiosità, e purtroppo la facilità e velocità di accesso a qualunque tipologia di informazione, ha portato gli studiosi a interrogarsi meglio su tale fenomeno, soprattutto quando sono i bambini ad esserne coinvolti in prima persona.

A tal proposito, Patrick Carnes, terapeuta sessuale ed esperto di dipendenza, ha sottolineato come la visione di materiale pornografico sui bambini sia un problema ad oggi sempre più crescente.

Egli parla infatti di un vero e proprio “tsunami” a causa delle conseguenze che tale comportamento può produrre sullo sviluppo della sessualità.

Le ricerche recenti stimano che il 90% dei bambini di oggi apprendono e conoscono il sesso attraverso la visione di materiale pornografico.

Altre ricerche rivelano che la prima esposizione a materiale pornografico da parte dei bambini avviene intorno ai nove anni; per quanto riguarda le differenze di genere, la letteratura ha evidenziato che l’uso di pornografia è più diffuso tra i ragazzi, ma anche le ragazze si stanno avvicinando a questo mondo.

A parte i tanti nodi problematici di introdurre argomenti sessuali con i figli, soprattutto se sono molto piccoli, è bene però precisare come sia indispensabile educarli non solo alla sessualità ma anche all’eventuale uso della pornografia in quanto, crescendo, le idee e i pensieri che possono formarsi sul sesso attraverso la pornografia, potrebbero ritorcersi contro, mistificare, e ostacolare lo sviluppo di una sana autostima in età adulta.

Per esempio, gli adulti sanno e comprendono che la sessualità sia qualcosa di più che un semplice rapporto fisico; la sessualità trova infatti il suo compimento e significato nella vera e intima connessione attraverso una relazione con l’altro.

Oltre ad essere attratto fisicamente da quella persona, in età adulta si è in grado di esprimere la propria sessualità anche attraverso altre caratteristiche della personalità, quali l’intelligenza, le emozioni, le sensazioni e via dicendo.

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Quando i bambini sono portati a credere che il porno equivale al sesso, si creano una visione incredibilmente miope di quello che il sesso è, e deve significare.

Diversi anni fa, il Dottor Carnes racconta di aver assistito ad una lezione di educazione sessuale da parte di un terapeuta in cui la sessualità era circoscritta a due sole opzioni e per giunta estreme: l’astinenza o la sicurezza; per spiegare meglio il concetto ha utilizzato, come termine di paragone, il lavoro del conducente di auto.

Il conducente in questione aveva quindi solo due scelte: guidare senza aver ricevuto istruzioni o aver ricevuto informazioni sulla sicurezza.

L’astinenza è stata paragonata a un rifiuto da parte degli adulti a parlare con i propri bambini su come una macchina funzioni realmente, in quanto tale spiegazione deve avvenire solo al momento giusto!

Il sesso sicuro è stato invece paragonato ad una spiegazione superficiale in cui l’adulto informa il bambino su quelle che sono le caratteristiche di sicurezza del veicolo, prendendo ad esempio, la presenza di un airbag!

Il Dottor Carnes sottolinea come in realtà la cura del conducente non riguardi solo queste due opzioni; l’ampiezza e la profondità, così come le sfumature della sessualità, impallidisce rispetto a tali circoscrizioni.

In molti casi si assiste infatti ad una sottile e sottostante corrente di vergogna che attraversa ogni conversazione inerente al sesso, e il più delle volte questa vergogna risiede proprio nel genitore che evita così di aprire qualunque discorso sessuale con i propri figli.

Pertanto, se le informazioni veicolate dalle istituzioni sono così scarne, e i genitori sono così imbarazzati nel parlare di sessualità con i figli, è plausibile la curiosità dei bambini di volerne capire di più?

Ecco che la curiosità prende vita attraverso le vie tecnologiche dei cellulari, dei tablet, dei computer, o tra amici che avranno qualcosa da mostrare ai propri compagni.

Ed è proprio qui che lo tsunami si manifesta, attraverso la ricerca di una visione nascosta, un momento in cui isolarsi, in cui non farsi sorprendere e proprio questi atteggiamenti possono portare il bambino a sentirsi in colpa e a provare vergogna per la propria sessualità.

Se non possiamo condividere l’argomento o il fatto con i nostri genitori è perché si può pensare che questo comportamento non vada messo in atto.

È proprio questo meccanismo che non deve subentrare e sta ai genitori invertirne la tendenza.

Il Dottor Carnes suggerisce come i genitori, per le diverse tappe evolutive dei propri figli, possano prendere in considerazione alcuni argomenti specifici.

Per esempio, quando il bambino si trova in un’età compresa tra i 3 e i 5 anni, è importante spiegare le diverse parti del corpo; tra i 5 e gli 8 anni, sarebbe opportuno spiegare ai propri figli come nascono i bambini, il concepimento, lo sviluppo del feto e il parto; dagli 8 agli 11 bisognerebbe discutere temi come il rapporto sessuale, la pubertà, il ciclo mestruale per le ragazze, e la pornografia; infine, tra gli 11 e i 14, bisognerebbe avere più dialogo con i propri figli su argomenti come la pubertà, l’amore, i primi appuntamenti, e domande più complesse sulla sessualità.

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Ovviamente questi vogliono essere solo degli esempi, è infatti importante tenere a mente che si può decidere di regolare i diversi argomenti in base alla maturità e l’età del proprio bambino.

Come genitore, il Dottor Carnes si pone come una guida per definire e capire la sessualità dei suoi figli, essere disponibile quando questi hanno curiosità inerenti al sesso, anche se ammette che a volte le domande possono essere scomode e generare imbarazzo.

Incoraggiando questi tipi di argomenti, il bambino sarà in grado di discernere la realtà dall’esaltazione di specifiche parti del corpo tipico della pornografia, come appunto i genitali.

Divenire una persona di fiducia in quella parte intima della loro vita, significa partecipare attivamente anche alla loro maturazione sessuale fino all’età adulta.

I bambini che fanno uso di pornografia o che hanno genitori che non discutono mai di sessualità, hanno una maggiore probabilità di divenire adulti che vivono il sesso con clandestinità, vergogna o attraverso fantasie estreme.

Pertanto, prendetevi il tempo e trovate il coraggio per educare il vostro bambino alla sessualità, ponetevi cioè come modelli sani per il suo sviluppo sessuale!

 

Tratto da PsychologyToday

 

(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Giorgia Lauro)

 


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Tags: educazione sessuale sessualità genitori

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