Simboli della trasformazione (Jung, 1912-1952)
“Come è noto, il linguaggio dispone di un gran numero di metafore erotiche che vengono applicate ad argomenti che nulla hanno a che vedere con la sessualità; all’inverso, il simbolismo sessuale [ad esempio nei sogni] non comporta affatto che il tema che di esso si avvale sia di natura erotica.” p.22
“Un ragionamento molto serrato si svolge più o meno in forma verbale, come cioè se lo si volesse esporre, renderne edotto e convincerne qualcuno. Esso si rivolge manifestamente del tutto verso l’esterno. Secondo questo criterio, il pensare indirizzato o logico è un pensare la realtà, un pensare cioè che si adatta alla realtà e attraverso il quale, in altri termini, imitiamo la successione delle cose obiettive e reali, in modo che le immagini sfilano nella nostra mente nel medesimo ordine rigorosamente causale degli avvenimento che si verificano fuori di essa.” p.25
“[…] questo pensare non comporta fatica, si distacca dalla realtà per perdersi in fantasie concernenti il passato e il futuro […] finisce il pensare formulato con parole, le immagini si serrano alle immagini, i sentimenti ai sentimenti in successione ininterrotta, e sempre più chiaramente emerge una tendenza volta a creare e a disporre ogni cosa non secondo i dettami della realtà, ma come noi forse vagheggeremmo che fosse.” pp.31-32
Carl Gustave Jung
Simboli della trasformazione, tr. it. in Opere, Boringhieri, Torino, 1970, vol.5
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