Nel post precedente sottolineavo come le conseguenze del bullismo sono determinanti per la qualità della vita della vittima, anche il bullo e i suoi sostenitori non sono esenti da conseguenze nella loro vita futura. In quest’ultimo post i soffermerò proprio sulle motivazioni e sulle conseguenze per gli attori attivi, cioè coloro che praticano atti di bullismo ai danni dei coetanei.
Cominciamo dai bulli, che spesso si sentono trascurati, non visti o peggio, sono maltrattati in famiglia. Appartengono infatti a famiglie “distratte” o distanti che talvolta sminuiscono la portata del fenomeno, affermando che in realtà è solo un gioco. In taluni casi la violenza fa parte del vissuto dei ragazzi, per loro è normale comportarsi così, fa parte del loro vissuto quotidiano, in altri casi è l’unico modo per farsi notare. Imparano le “regole del gioco” e in poco tempo riescono a ottenere quello che vogliono: prestigio, e potere nel gruppo. Col tempo, il perpetrarsi di tali sensazioni può indurli a continuare ad adottare tali condotte aggressive fino a manifestare difficoltà relazionali, disturbi della condotta per incapacità di rispettare le regole che possono portare, nel lungo periodo, a veri e propri comportamenti antisociali e devianti o ad agire comportamenti aggressivi e violenti in famiglia e sul lavoro.