Anna Freud (1895 - 1982)
Anna Freud ha fatto molto più che vivere nell'ombra di suo padre. Divenne una delle più importanti psicoanaliste del mondo ed è riconosciuta come la fondatrice della psicoanalisi infantile, nonostante il fatto che suo padre suggerisse spesso che i bambini non potevano essere psicoanalizzati.
Anna Freud nacque a Vienna nel 1895, sesta e ultima figlia di Sigmund Freud e Martha Bernays.
Fin dalla prima infanzia, non andò d'accordo con sua madre ed espresse sempre gelosia nei confronti della sorella maggiore. Ammirava molto suo padre e già a 14 anni mostrava un reale interesse per la psicoanalisi.
Nel 1917, iniziò a lavorare come insegnante di scuola elementare, una vocazione che amava coltivare, ma che fu interrotta quando contrasse la tubercolosi.
Durante la sua prolungata guarigione, lesse gli scritti del padre e dei suoi colleghi, che galvanizzarono la sua determinazione a diventare una psicoanalista.
Ha intrapreso la sua analisi con il padre, un evento non insolito a quel tempo. Continuò a studiare la letteratura psicoanalitica e iniziò a lavorare con i pazienti.
Divenne membro della Società Psicoanalitica di Vienna nel 1922, in seguito alla presentazione del suo saggio “Beating Fantasies and Daydreams”, iniziando a lavorare come psicoanalista infantile.
Nel 1923 a suo padre fu diagnosticato un cancro e queste fece precipitare Anna nello sconforto, assumendosi una responsabilità inaspettata nell'Istituto psicoanalitico di Vienna.
Nel 1925 divenne segretaria dell'Associazione Internazionale di Psicoanalisi, divenendo in seguito Presidente onorario nel 1973 fino alla sua morte nel 1982.
Anna Freud pubblicò nel 1927 “Introduzione alla tecnica dell'analisi infantile”, al quale seguì un invito a presentarlo l'anno successivo a Londra.
Fu fortemente criticata da Melanie Klein e dai suoi colleghi e divenne chiaro che entrambe le donne avevano punti di vista molto diversi riguardo alla teoria e alla pratica della psicoanalisi infantile.
Nel 1936, pubblicò il suo primo libro importante “L'Io e i meccanismi di difesa”, ritornando così ad ampliare notevolmente le idee esistenti sulle difese.
Discusse attraverso la descrizioni di vari meccanismi di difesa su come l'Io tenta di proteggersi dal pericolo derivante sia dall'interno che dall'esterno, soprattutto per proteggersi dall'essere impotentemente sopraffatto.
Questo libro fu accolto molto bene dalla Società psicoanalitica tanto da restare un testo di riferimento anche oggi. Nel 1937 aprì la scuola materna Jackson a Vienna per bambini che erano stati deprivati dalle cure materne.
Chiusa nel 1938 a causa dell'arrivo dei nazisti, i Freud fuggirono dall'Austria per trasferirsi a Londra. Nel 1941, Anna Freud, insieme alla sua collega Dorothy Burlingham, aprì un'altra scuola, occupandosi di neonati e bambini piccoli, separati dalle loro famiglie a causa della guerra.
In questo contesto, la Freud richiedeva al personale di scrivere osservazioni dettagliate sul comportamento quotidiano dei bambini.
Queste osservazioni venivano discusse ogni sera insieme alla collega Burlingham e la loro comprensione divenne fondamentale per aiutare a perfezionare l'intuizione nello sviluppo normale e patologico del bambino.
Queste osservazioni gettarono le basi per due affascinanti pubblicazioni intitolate “Bambini in tempo di guerra” (1942) e “Bambini senza famiglia” (1944).
Con la creazione del corso e della clinica terapeutica per bambini nel 1959, Anna Freud perseguì un triplice obiettivo. Fornire formazione nel contesto della psicoanalisi infantile, creare una clinica per bambini e adolescenti e sviluppare un settore di ricerca.
Questo favorì un vivace luogo di apprendimento, ulteriormente rafforzato dallo sviluppo di collaborazioni con la Univerisity College di Londra.
La clinica di Hampstead è stata ribattezzata Anna Freud Center dopo la sua morte.
Nella sua pubblicazione “Normalità e patologia nell'infanzia” del 1965, descrisse una teoria coerente che diede il giusto peso a tutte le fasi e le aree dello sviluppo di un bambino dall'infanzia all'adolescenza.
La sua teoria ha permesso allo psicoanalista infantile di distinguere il materiale da diverse aree e livelli di sviluppo, e visualizzare la psicopatologia sullo sfondo del normale sviluppo, ottenendo così una comprensione equilibrata dei disturbi dell'infanzia.
Attraverso una serie di pubblicazioni, colloqui e seminari specifici, Anna Freud ha dimostrato una profonda dedizione a condividere la sua comprensione analitica con tutti coloro che lavoravano con bambini, in particolare insegnanti, genitori, infermieri, pediatri e avvocati.
Era una voce forte accanto a James e Joyce Robertson, John Bowlby e Isabel Menzies Lyth nello studio dell'impatto dell'ospedalizzazione e della separazione sui bambini piccoli.
Pertanto, il lavoro di Anna Freud, nonostante la sua coerente e incrollabile identificazione con il lavoro di suo padre, è chiaro che ha apportato contributi sostanziali e originali ad un mondo che, a quell'epoca, era ancora ai suoi albori.
A cura della Dottoressa Giorgia Lauro
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