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Bigoressia

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Il termine trova la sua etimologia nell'inglese "big = grande” e nel latino "orex=appetito”, ad indicare la "fame di grossezza”

Bigoressia Per bigoressia, vigoressia o anoressia riversa, si intende un disturbo dell'alimentazione, caratterizzato dalla continua e ossessiva preoccupazione per quanto riguarda la propria massa muscolare, anche a discapito della propria salute.

La bigoressia può essere definita come una vera e propria patologia.

Si tratta di un’alterata percezione della propria immagine corporea che, congiunta ad una cronica insoddisfazione per il proprio aspetto fisico e una forte paura di restare privi dei propri muscoli e del proprio stato di perfetta forma, porta ad un'applicazione maniacale all’esercizio fisico praticato in palestra (body building in particolare) e all’adozione di diete squilibrate sostenute spesso da un uso scorretto di farmaci, con possibili rilevanti ricadute sulla salute dell’individuo.

Le persone affette da tale disturbo, infatti, sono alla ricerca perenne di un fisico assolutamente perfetto, tonico, muscoloso, atletico, ed eccessivamente critiche ed intolleranti per qualsiasi minima imperfezione.
Per questo motivo dedicano un' eccessiva quantità di tempo, risorse e denaro nella cura del corpo frequentando assiduamente palestre, saune, centri fitness, negozi specializzati in prodotti alimentari ipocalorici, leggendo riviste specializzate del settore, senza sentirsi mai completamente soddisfatti.

La bigoressia (o vigoressia) viene definita anche anoressia riversa.

Parlando di anoressia ci si riferisce ad individui magrissimi che continuano a vedersi grassi e bisognosi di dimagrire; nella bigoressia invece i soggetti, pur essendo muscolarmente ipertrofici, si percepiscono come flaccidi e poco tonici, tanto da ricercare in modo esasperato un ideale di bellezza e perfezione.

Per chi è affetto da vigoressia la realizzazione sul piano fisico rappresenta la sola gratificazione, dove la scarsa autostima è compensata dall’esibizione del proprio corpo, per cui scatta il desiderio di essere ammirati per la propria muscolatura.

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Mentre nell’anoressia si ha talvolta un atteggiamento di nascondimento, giungendo a cercare in internet delle guide su come mascherare l’anoressia, come nascondere il proprio corpo, nel suo essere una forma di “anoressia inversa”, la vigoressia passa attraverso l’ostentazione.

La bigoressia è stata anche ribattezzata come ‘Complesso di Adone’, personaggio della mitologia greca rappresentante l’idea della magnificenza mascolina intesa come compiutezza corporea.

La persona vigoressica quindi tende in modo ossessivo a ricercare delle modalità compensatorie al fine di aumentare il proprio tono muscolare e ridurre il grasso.

I soggetti affetti da Anoressia riversa sono soliti commettere più di una tra queste azioni:

  • Osservarsi costantemente e ossessivamente allo specchio
  • Paragonare di sovente il proprio fisico con quello di altri
  • Provare stress se saltano una sessione d'allenamento in palestra o uno dei loro numerosi pasti
  • Domandarsi costantemente se hanno assunto abbastanza proteine ogni giorno
  • Avere il presentimento di avere una muscolatura debole o sotto la media nonostante tutti i propri sforzi

A tali convinzioni seguono delle condotte auto-punitive, come ad esempio:

  • sottoporsi in maniera esasperata ad esercizi ed allenamenti per fortificare il tono muscolare
  • seguire delle diete molto rigide (solitamente diete iperproteiche) 
  • tenere il proprio peso sempre sotto controllo

Spesso, a questi comportamenti si associa l’uso ed abuso di integratori alimentari (come proteine, creatina) cioè sostanze presenti nel cibo che, però, vengono scelte e prodotte a livello industriale sotto forma di capsule, pasticche, bustine, ecc, al fine di facilitare la copertura del nostro fabbisogno giornaliero.

Nei casi più estremi si fa uso di steroidi anabolizzanti, ovvero delle sostanze sintetiche che hanno degli effetti simili a quelli degli ormoni sessuali maschili, che inducono ad un aumento della massa muscolare e determinano una diminuzione della massa grassa.

A causa di tali sollecitazioni innaturali, il soggetto corre maggiori rischi di complicanze fisiche, ad esempio problemi inerenti al metabolismo, disturbi depressivi, cardiovascolari e del sistema nervoso. 

La bigoressia quindi ha tutta una serie di rischi per il benessere dell’individuo, compromettendo le diverse aree di funzionamento dell’individuo: non solo quella fisica, ma anche quella sociale, lavorativa ed economica.

Gli individui affetti da anoressia riversa , infatti, spesso arrivano a trascurare il lavoro, gli studi, la famiglia, e le relazioni sociali pensando solo ad allenarsi.
Essi possono altresì avere problematiche finanziarie dovute all’acquisto di prodotti alimentari particolari, prodotti dietetici, attrezzature sportive e alla frequentazione di palestre, saune, centri benessere, ecc.

Ma non solo, in quanto la vigoressia porta ad un progressivo isolamento dal contesto sociale in cui si vive, ritenendo gli altri inadeguati e incapaci di comprendere che l’unica via corretta è proprio quella di un comportamento rigido e finalizzato all’aumento dei volumi muscolari.

Le uniche persone che vengono ritenute degne di stima, capaci e competenti, sono coloro che condividono il medesimo stile di vita e che magari hanno già ottenuto risultati di maggiore entità sul profilo fisico.
Il desiderio di emulazione diviene talmente grande che si è disposti a intraprendere qualsiasi strada, non ultimo, come già detto, l’impiego di steroidi anabolizzanti che in molti casi possono portare ad eventi gravosi sino alla morte del soggetto.

È importante però saper riconoscere la vigoressia e distinguerla da una sana passione sportiva e una auspicabile cura per il proprio corpo.

È evidente che trascorrere ore ed ore in palestra ad allenarsi non basta per effettuare una diagnosi: questo è solo un indizio che da solo non significa nulla. Così come una crescente attenzione per ciò che si mangia non necessariamente conferma il medesimo stato.
Allo stesso modo, apparire come eccessivamente interessato al culturismo o predisposto a comportamenti che altri definirebbero esagerati non basta a diagnosticare il disturbo.

Ciascun elemento preso singolarmente non è sufficiente e spesso neanche la compresenza di più elementi basta per poter affermare che un soggetto è affetto da vigoressia.

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Essere affetti da vigoressia significa avere un atteggiamento ossessivo rispetto a tutto quanto elencato prima e manifestare continuamente preoccupazione per i risultati, sia nel timore di regredire rispetto a quanto acquisito, sia nel costante impegno di migliorare sempre di più le proprie dimensioni fisiche. 

La bigoressia è una condotta estrema di iperinvestimento sul proprio fisico, che differisce significativamente dal “normale” prendersi cura del proprio aspetto e della forma fisica, che anzi sono indicativi di salute mentale.

A differenza dell’anoressia, questo disturbo si manifesta principalmente nei maschi piuttosto che nelle femmine.

Solitamente è diffusa tra i ragazzi e i giovani adulti.
Ad oggi , però, la fascia di età maggiormente colpita non è soltanto quella della tarda adolescenza, ma si verifica un’incidenza perfino maggiore negli individui di sesso maschile di età compresa tra i 25 e i 35 anni, e al contempo si presentano con sempre maggiore frequenza casi di vigoressia anche tra persone adulte, spesso over 40, affascinate dall'idea di poter tornare nuovamente giovani in quanto possono esibire un fisico scultoreo.

Le cause sono essenzialmente di origine sociologica, in quanto i mass-media e la cultura di massa diffondono un'immagine pubblica degli uomini (così come per le donne) che, fisiologicamente parlando, è irreale e soprattutto artificiosa.
Le persone possono così essere indotte a copiare questi modelli a costo della propria salute.

 

Per Approfondimenti:

  • wikipedia.org
  • vigoressia.it 
  • obesita.org
  • disturbipsichici.info

 

(a cura della Dottoressa Sara D'Annibale)

 


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Tags: patologia bigoressia vigoressia anoressia riversa muscoli palestra ostentazione integratori alimentari anabolizzanti

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