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Coulrofobia

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on . Postato in Le parole della Psicologia | Letto 45710 volte

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coulrofobiaIl nome è difficile, quasi impossibile da pronunciare: coulrofobia.

Deriva dal greco e fa riferimento alla paura per coloro che camminano su trampoli. Giocolieri e clown, insomma. Ed è per questo che oggi è la definizione della fobia dei pagliacci.

Nessuna risata, niente sorrisi per questi personaggi bizzarri dal naso tondo e le scarpe giganti. Ma nausea, attacchi di panico e fiato corto. Studi sul fenomeno ce ne sono pochi, ma alcuni parlano di una persona colpita ogni sette. Può essere fobia vera e propria, e può essere più una sensazione di sgradevolezza. La paura dei clown, spesso inizia da piccoli, quando il bambino non è in grado di rendersi conto che un clown è solo una persona vestita in costume; ma in certi casi persiste in adolescenti e adulti. Se un genitore non lo aiuta a capire che il clown è solo una figura fatta per divertire, il bambino potrebbe sviluppare una fobia persistente. Fortunatamente, con il tempo e l’impegno, tutte le paure e le fobie sono curabili.

Coloro che patiscono questa fobia riconoscono che ciò che più li spaventa è il trucco eccessivo, il loro naso di colore rosso intenso e i loro strani capelli, ciò che nasconde la loro vera identità. Con frequenza si acquisisce questa paura dopo aver avuto una cattiva esperienza con pagliacci durante l’infanzia, oppure per aver visto il ritratto di un pagliaccio.
Non tutti coloro che soffrono di coulrofobia la vivono in ugual grado: alcuni sviluppano un autentico panico, altri piuttosto una diffidenza che non arriva ad essere terrore.

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Del resto basta dare un occhio alla letteratura per capire che è una paura sepolta nell’inconscio di molti. Stephen King, per esempio, gli ha dato forma in quello che è rimasto nella storia come uno dei più spaventosi capolavori dell’orrore: It. Difficile scordare l’atroce pagliaccio con i denti affilati come lame. E poi il Joker, uno dei principali antagonisti di Batman, sempre dipinto come un pagliaccio beffardo e spietato. Persino nei Simpson il clown è un personaggio negativo, un uomo corrotto e alcolizzato. E se film e romanzi hanno aiutato a esorcizzare le paure degli autori, ironia della sorte, le hanno tramandate ad altri. Gli psicologi, infatti, associano spesso la paura dei clown a un trauma infantile, o alla visione di un’immagine quando si è bambini. Può essere tuttavia anche legata a un istinto vitale, presente fin dalla nascita. Quello che ci spinge a stare lontani da chi si mostra per quello che non è.

Il Prof. Paul Salkovskis, direttore clinico del Centro ospedaliero di Maudsley per i disturbi d’ansia post traumatici ha avuto in cura un paziente che soffriva anche di coulrofobia. Lui crede che il timore dei bambini non sia legato ai clown in sé ma da un immagine per loro insolita e strana, magari nascosto da chili di trucco e una parrucca colorata.

Questa fobia è, infine, spesso legata alla pediofobia (paura delle bambole e delle marionette).

 

Per approfondimenti:

  • fobie.org
  • ilfattoquotidiano.it
  • Dizionario di Psicologia, Edizioni Paoline

(A cura della Dottoressa Daniela Scipione)

 


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Tags: paura Coulrofobia paura dei pagliacci pagliaccio

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