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Violenza tra fratelli, ciò che i genitori non vedono.

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on . Postato in News di psicologia | Letto 3855 volte

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il fenomeno della violenza fraterna è in crescita anche a causa dello stress sperimentato nell'ultimo anno.

Violenza tra fratelli

La pandemia dovuta al Covid-19 ci ha costretti a sperimentare le restrizioni della libera circolazione per diverse ragioni relative alla salute e alla pubblica sicurezza. Il lockdown ha certamente influito sulle abitudini di tutte le famiglie in vari modi, da un intenso stress economico a quello interpersonale e sociale.

Un fenomeno che in questo periodo si è intensificato è certamente quello della violenza domestica.

L'allontanamento sociale lascia che le vittime di violenza, isolate dai sistemi di supporto come i servizi essenziali dai gruppi di supporto all'assistenza legale e giudiziaria, non possano chiedere aiuto quando ne hanno necessità vivendo un disagio crescente.

Insieme alle violenze in aumento tra gli adulti durante il periodo di restrizioni dovute al Covid-19, esiste un mondo sull'abuso e la trascuratezza dei bambini. Gli autori dello studio evidenziano non solo il rischio per i bambini di subire e/o osservare la violenza da parte di un genitore ma anche sperimentare la violenza tra fratelli.

Rispetto ad altre forme di violenza familiare, la violenza fisica ed emotiva tra fratelli è un campo poco studiato. Questo tipo di violenza può essere definita come l'intento di danneggiare un fratello utilizzando comportamenti fisici (ad esempio, pugni, calci, strangolamento) o emotivi (ad esempio, minacciando, manipolando, insultando). La violenza tra fratelli è risultata essere comune ed è stata associata a maggiori probabilità di sperimentare ansia, depressione e rabbia/aggressione.

Le conseguenze associate all'insorgenza della pandemia sono state probabilmente stressanti per molte famiglie che hanno affrontato esperienze come la chiusura della scuola, l'isolamento sociale, la perdita del lavoro, l'insicurezza alimentare e in alcuni casi la perdita di persone care a causa del Covid-19. È interessante notare che le esperienze traumatiche (definite "avversità familiari") come disastri naturali, disoccupazione dei genitori, grave malattia di un membro della famiglia che richiede l'ospedalizzazione e morte di un membro della stessa sono state associate a casi di vittimizzazione dei fratelli.

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Dato che il periodo pandemico è un tipo di avversità stressante che molte famiglie hanno sperimentato, è anche probabile che la violenza tra fratelli si sia verificata in un maggior numero di famiglie a causa dello stress creato da questa pandemia. I numeri riferiscono che i bambini che hanno assistito a violenze familiari (ad esempio, fisica da genitore a genitore, emotiva/ psicologica da genitore a genitore, da genitore a fratello), avevano 3,22 volte più probabilità di essere tra quelli che hanno subito una grave vittimizzazione dai fratelli rispetto a quelli che non hanno subìto alcuna violenza dai fratelli.

La scarsa supervisione dei genitori e la violenza tra fratelli possono essere elementi connessi, soprattutto in tempi di Covid-19, se i fratelli maggiori assumendo un ruolo di responsabilità si mettono nei 'panni dei grandi' e prendono decisioni di fronte alle avversità. Questo può accadere perchè i genitori che lavorano fuori o anche dentro casa sono potenzialmente a rischio di burnout, aumentando così la probabilità potenziale non solo per l'abuso e la trascuratezza dei bambini ma anche per la diminuita supervisione parentale delle interazioni tra figli. Inoltre, la mancanza di supervisione può perpetuare la minimizzazione dell'importanza di affrontare le violenze perché se i genitori non le vedono, allora possono erroneamente pensare che non accada tra i loro figli.

Nell'ultimo anno molte famiglie stanno probabilmente sperimentando uno stress incredibile che ha un impatto su molti aspetti della vita familiare. Lo stress può potenzialmente influenzare se e come si verifica l'aggressione fraterna. Data l'attenzione che è stata posta sulla violenza tra adulti e sull'abuso da genitore a figlio a causa del Covid-19, nonché l'associazione tra queste forme di violenza familiare e la violenza tra fratelli questi fenomeni dovrebbero essere presi in considerazione allo stesso livello di importanza. Non considerare tale aggressione significa trascurare quella che è probabilmente una delle forme più comuni di violenza familiare e farlo nel periodo del Covid-19 significa trascurare ciò che può accadere in molte famiglie, indipendentemente dalla cultura o dal contesto.

Gli sforzi per intervenire e aiutare le famiglie ad affrontare e prevenire la violenza fraterna, possono fornire alle famiglie assistenza e strumenti essenziali per diminuire lo stress e funzionare in modo più armonioso, cosa di cui c'è senza dubbio bisogno in questo momento.

In questa analisi gli autori formulano un appello urgente ai ricercatori e ai professionisti affinchè si impegnino attivamente in conversazioni, ricerche e formazione della comunità sul fenomeno, che probabilmente sta vedendo un'impennata durante questa pandemia, senza nemmeno essere riconosciuto.

 

 

riferimento:

  • Nathan H. Perkins & Abha Rai & Susan F. Grossman. Physical and Emotional Sibling Violence in the Time of COVID -19. Journal of Family Violence doi.org/10.1007/s10896-021-00249-6

 

(a cura della dott.ssa Assunta Giuliano)

 

 

 


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Tags: violenza fratelli

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