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Disturbo Schizotipico di Personalità

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on . Postato in Le parole della Psicologia | Letto 4871 volte

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Disturbo Schizotipico di PersonalitaL'individuo con Disturbo Schizotipico di Personalità presenta tratti di stranezza, eccentricità, così come un marcato e persistente isolamento sociale.

Il disturbo schizotipico della personalità è una condizione psichiatrica caratterizzata da disturbi del comportamento e del pensiero, credenze e paure insolite, nonché difficoltà a formare e mantenere relazioni interpersonali.

Il soggetto affetto da disturbo schizotipico di personalità presenta pattern disfunzionali nel contesto sociale ed interpersonale, comprendente un senso di disagio quando instaura dei rapporti stretti o intimi, comportamenti eccentrici, pensieri e percezioni della realtà alquanto insolite.

All'interno del discorso il soggetto può operare delle digressioni e presentare il cosiddetto “pensiero magico”, una sorta di credenza sulla possibilità di essere un telepatico o chiaroveggente, nonché delle fantasie bizzarre.

I pazienti di solito sperimentano inoltre pensieri distorti, si comportano in modo strano ed evitano situazioni sociali che richiamano l'intimità.

Di solito hanno pochi amici stretti, e avvertono un certo nervosismo quando presenti degli sconosciuti; nonostante questo possono anche sposarsi e riuscire a mantenere una vita lavorativa.

Il disturbo, che appare più frequentemente nei maschi durante la giovane età adulta, può essere accompagnano o esacerbato dalla presenza di ansia e depressione.

L'American Psychiatryc Association (APA), all'interno dell'ultima edizione del Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali, ha sottolineato che le persone affette da Disturbo schizotipico di personalità si presentano come gravemente disturbate e potrebbero, in prima battuta, apparire come schizofreniche.

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Più comunemente, tuttavia, le credenze dei pazienti circa gli alieni, la stregoneria, o l'avere un “sesto senso”, e l'essere spesso isolati dalle normali relazioni sociali, sono degli indicatori che dovrebbero allontanare il clinico da una diagnosi di schizofrenia.

Tuttavia, le allucinazioni non sono un sintomo comune al disturbo; secondo i criteri diagnostici del DSM-5, gli altri sintomi includono: presenza di disagio nelle situazioni sociali; strane credenze, fantasie o preoccupazioni; comportamento o aspetto strano; discorsi strani; difficoltà nella realizzazione e mantenimento delle amicizie; sospetto e paranoia; visualizzazione inadeguata dei sentimenti.

Da un punto di vista eziologico, la causa del disturbo schizotipico della personalità è ancora sconosciuta, ma la ricerca ha evidenziato come vi sia una maggiore incidenza qualora sia presente una storia familiare del disturbo.

Tale consapevolezza del rischio, così come la presenza di una storia familiare, potrebbero favorire una diagnosi precoce.

Dal punto di vista del trattamento, raramente i pazienti schizotipici cercano una terapia per il loro disturbo; semmai ricercano un trattamento per cercare un sollievo rispetto alle problematiche depressive.

Potrebbe rendersi necessario l'invio ad uno psichiatra per la prescrizione farmacologica di farmaci antipsicotici, ma la terapia è preferibile in molte situazioni.

I pazienti gravemente affetti da questo disturbo possono richiedere l'ospedalizzazione al fine di intraprendere un percorso terapeutico e migliorare così anche la socializzazione.

Allo stesso modo, secondo alcune ricerche, i pazienti con disturbo schizotipico della personalità spesso non mostrano progressi significativi; pertanto, il trattamento dovrebbe cercare di aiutarli nello stabilire un'esistenza solitaria soddisfacente.

Se però vengono considerate le conseguenze sociali legate a questa sorta di “isolamento”, è bene che il trattamento sia completo e mirato a migliorare il funzionamento dell'individuo sui diversi fronti.

Dal punto di vista psicoterapeutico, un approccio di tipo cognitivo-comportamentale potrebbe consentire ai pazienti di “rimediare” rispetto ad alcuni dei loro pensieri e comportamenti bizzarri.

Solo attraverso il riconoscimento di tali anomalie, si può intraprendere un percorso volto a migliorare le abitudini di vita del paziente.

 

(articolo a cura della Dottoressa Giorgia Lauro)

 

 


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