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Noia

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on . Postato in Le parole della Psicologia | Letto 20230 volte

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La noia è uno stato psicologico ed esistenziale di insoddisfazione, temporanea o duratura, nata dall'assenza di azione, dall'ozio o dall'essere impegnato in un'attività sostenuta da stimoli che si recepiscono come ripetitivi o monotoni.noia

È caratterizzato da affetti negativi, perdita dell’interesse, dell’attenzione fluttuante, basso grado di attivazione, calo dell’efficienza del lavoro.

La noia può essere considerata la corrispondente dell’accidia del medioevo, un peccato capitale di cui si macchiavano coloro che, dediti alla vita contemplativa finivano per cadere nell'inerzia non operando il male ma neppure compiendo il bene.

Anche molti animali si possono annoiare e spesso reagiscono alla noia, ovvero alla mancanza di stimoli, dormendo. Più un animale è dotato di intelligenza e curiosità e più è facile che provi il senso di noia, come noi esseri umani. La noia è una sensazione di vuoto momentaneo, provocato dal fatto che la nostra mente è alla continua ricerca di stimoli. Più siamo allenati a tenere attiva la nostra mente, più la riempiamo di informazioni e desideri, più siamo propensi all'azione, alla progettazione del nostro presente e futuro, più siamo ricchi di idee, interessi, voglia di emergere o realizzarci e voglia di vivere in tutti i sensi, maggiori saranno le probabilità che una noia momentanea ci faccia precipitare nel senso di vuoto, d'impotenza, di tempo perso.

L'uomo è da sempre vittima potenziale della noia, sin dai tempi delle caverne. La noia è un sentimento importantissimo per l'umanità. E' per battere la noia che l'uomo ha iniziato a fantasticare con la mente, ad uscire dal proprio guscio di puro istinto.

Secondo l’esistenzialismo contemporaneo, il motivo della noia è considerato un sentimento che consente di cogliere la totalità.

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Nel Rinascimento il sentimento della noia si nobiliterà, per gli animi tormentati dei geni e degli artisti, in quello della malinconia, alla quale la cultura occidentale, specie nel Romanticismo, assegnerà il valore di ripiegamento meditativo dell'animo su sé stesso.
Nella filosofia il termine si trova usato genericamente nel significato di un sentimento doloroso insito nella stessa vacuità della vita e percepito, dai più riflessivi, sempre presente come taedium vitae (tedio, noia della vita).

La riflessione di Blaise Pascal sulla noia ci indirizza alle più moderne considerazioni dell'uomo che nelle sue frenetiche occupazioni diviene incapace di godere del riposo o meglio dell'otium com'era inteso dai romani: un'attività che procuri un sereno piacere interiore.

Nella concezione pessimistica dell'esistenza Schopenhauer vede l'alternarsi dell'inesorabile "volontà di vivere", che si esprime nel dolore, per la mancanza della soddisfazione dei desideri e delle passioni umane, e nella noia, per l'inutile possesso di beni materiali superflui e contingenti.

In ben altro senso la noia è stata lo stimolo ispiratore di alte produzioni letterarie in modo particolare nell'età romantica dove l'aspirazione a cogliere l'infinito si traduce negli spiriti forti in una continua titanica lotta per il suo raggiungimento mentre in altri, più fragili nella loro sensibilità, il fallimento di questo obiettivo li porta un ripiegamento malinconico su se stessi e al riconoscimento della vacuità umana che si vorrebbe rifiutare e di cui la noia è segno:

La noia può nascere come blocco difensivo dalla realtà per operare una crescita psicologica che renda più adeguato l'individuo con se stesso e il mondo esterno. Questa è la noia "normale" che caratterizza fasi di passaggio della vita come l'adolescenza e la presenilità. Nell'ambito della "normalità" va considerata anche la "noia reattiva" determinata da cause contingenti o la "noia acuta" di breve durata.

Secondo Eastwood et al, 2012 l’esperienza di noia vissuta dalle persone può essere descritta come:
Frustrante: la ricerca continua di trovare la voglia d’impegnarsi verso un’attività soddisfacente e non riuscirci, assume caratteri frustranti.
Privo di senso: ogni cosa sembra priva di significato. La noia è una crisi esistenziale in cui si vorrebbe gridare: “Che cosa posso fare per non sentirmi così?
Ambiente noioso: la sensazione che tutto ciò che ci circonda non sia interessante e perciò noioso.

In uno studio di Nett et al, 2009 vengono esplorate le diverse strategie che le persone attuano per non annoiarsi:
Rivalutare: immaginare e quindi lavorare mentalmente per aumentare valore e importanza della situazioni che si affronteranno o delle attività che si svolgeranno.
Criticare: fare critiche sulle situazioni che si stanno vivendo, per attenuare ciò che annoia.
Schivare, eludere: trovare e fare tutto ciò che distrae, svolgendo altre attività, di qualsiasi tipo.

Tutte queste strategie vengono utilizzate in diversi momenti nella nostra vita. Ma ci sono prove sperimentali che suggeriscono che la strategia migliore sia quella della rivalutazione.Tra le tre, la strategia peggiore sembra essere l’elusione ovvero schivare la noia. Basti immaginare come per smettere di annoiarsi spesso s’incorra in soluzioni non molto salutari come: bere, drogarsi o giocare d’azzardo!

Si entra invece nella patologia psichica quando alla noia non rapportabile ("noia endogena"), si aggiunge una lunga durata ("noia cronica"), che procura danno esistenziale e compromette i rapporti sociali.

 

Per Approfondimenti:

  • Dizionario di Psicologia Ed.Paoline
  • Dizionario di scienze psicologiche Ed.Simone
  • Wikipedia.it
  • settemuse.it
  • psicosocial.it

 

 

(A cura della dottoressa Alessandra Antonacci)

 

 


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Tags: le parole della psicologia noia

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