Come argomentare con figlio ventitreenne (1576484559451)
FRA, 50 anni
Mio figlio23 enne, pur vivendo in casa, fa quello che vuole (per questo lo consideriamo ancora adolescente), non collaborando su nulla in casa, creando dissapori fra mio marito e me.
Da poco ha la ragazza e tutte le volte che crede, si ferma a dormire da lei avvisandoci con un sms.
Come potere argomentare con lui che non mi fa piacere? Anche alla luce del fatto che abbiamo anche un altro figlio 17enne che si sente autorizzato a seguire le orme fraterne e che, essendo cattolici praticanti (tutt'altro che bigotti!!), riteniamo non sia costruttivo un atteggiamento del genere sia in termini dell'avere "tutto subito", sia in termini di rispetto per la famiglia.
Abbiamo sempre provato a creare dialogo, ma la totale chiusura del ragazzo ha reso le cose sempre più difficili.
Grazie per l'attenzione.
Francesca
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Cara Fra,
Suo figlio si trova a vivere forse il periodo della vita più complesso, in quanto durante l'adolescenza l’individuo si trova a dover affrontare cambiamenti fisiologici, morfologici e sessuali, cognitivi e sociali, che, come diretta conseguenza, condurranno ad una completa ristrutturazione della propria immagine. L’inizio dell’adolescenza è chiaramente scandito dalla maturazione puberale che avviene intorno agli 11-12 anni per le femmine e poco più tardi per i maschi. La sua conclusione invece non coincide con degli elementi di sviluppo precisi ma piuttosto è legato più da fattori di ordine sociale, come l’ingresso nel mondo del lavoro. Il ruolo rivestito dalla famiglia nelle dinamiche adolescenziali si è reso evidente soprattutto negli ultimi anni a causa delle mutate condizioni socio economiche che hanno prolungato la permanenza dei ragazzi nel nucleo familiare.
Come l‘esperienza di tanti genitori ci può mostrare, l‘adolescente solitamente non sembrerebbe accettare pacificamente i valori e i criteri-guida proposti dalla famiglia, ma non per questo si deve considerare il ruolo genitoriale inutile poiché è grazie al confronto con le idee dei genitori che l‘adolescente capisce chi è e cosa è importante per lui. L’atteggiamento educativo del genitore, infatti, è fondamentale per una serena conquista dell’identità ed è stato dimostrato che lo stile educativo in grado di consentire ciò è quello autorevole, cioè quello in cui il genitore esercita un giusto controllo sul figlio ponendo delle regole ben ferree ma, d'altra parte, ha con lui una relazione affettuosa e calorosa, gli fornisce spiegazioni riguardo alle proprie scelte educative e lo considera abbastanza maturo.
L‘atteggiamento più adeguato dei genitori per far fronte all‘adolescenza dei figli è dunque quello di "protezione flessibile", ossia un atteggiamento che consenta l‘emergere dei bisogni di autonomia e di differenziazione e, nel contempo, sia sensibile ai bisogni di dipendenza, protezione e appartenenza che, sebbene non sembrerebbe, ancora esistono nell‘adolescente. Questa flessibilità permette all‘adolescente che si sta sperimentando in diversi ruoli di fare ritorno nel nucleo familiare per confrontarsi, per elaborare le sue esperienze e per ricevere dai genitori dei criteri-guida che gli serviranno per orientare le sue scelte future.
Inoltre, un tema molto importante nell’adolescenza è quello dato alla sessualità: non vi è dubbio che le condizioni che favoriscono sviluppi psicologici positivi di fronte al fenomeno, sono costituite da ciò che sì definisce una vera educazione sessuale, vale a dire dall'assunzione di entrambi i genitori di sani atteggiamenti verso di essa.
Cordiali saluti,
dott.ssa Eleonora Mercadante
Pubblicato in data 31/01/2020
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