Depressione (012139)
Cristiano, 33 anni
Buonasera, ho 33 anni, sto per sposarmi con la mia ragazza con cui esco da 8. Il mio problema è che dovrò lasciare mia madre sola, visto che mio padre è morto in un incidente stradale quando avevo 17 anni.
Abiterò a pochi Km di distanza, ed a pochi metri da lei abiteranno mio fratello e sua moglie. Lei però e attacatissima a me, rimarrà da sola nel, suo appartamento, e ne soffrirà moltissimo, anchè perchè ha sempre avuto il terrore della solitudine. So già che si è informata per andare in un ricovero per anziani, ma ha solo 69 anni!
Questa situazione mi spezza il cuore in due, da una parte ho una ragazza che non voglio perdere,il desiderio di farmi una mia famiglia, dall'altra una persona che ha fatto moltissimi sacrifici per me e mio fratello, e che come ricompensa si ritroverà sola nel momento in cui avrà più bisogno. Non basta a calmare il mio rimorso il fatto che mio fratello abiti vicino a lei, o che io possa telefonarle e passare a vedere come sta anche due volte al giorno. Mi sento un traditore!
Purtroppo le condizioni economiche sono quelle di un qualsiasi operaio e ho dovuto affittare un piccolo appartamento, fossero state migliori forse avrei potuto cercare una sisemazione più vicina. Non per ultimo viene il fatto che la mia ragazza ha sempre osteggiato una sistemazione vicina alla mia famiglia. Mia madre non mi ha mai chiesto di non fare questo passo, ma i suoi occhi pieni di malinconia, nell'attesa che la separa dal giorno del mio matrimonio, sono per me un pugno nello stomaco. Chissà se il rimorso di non esserle stato più vicino, un giorno, mi avvelenerà la vita.
Perchè non riesco ad essere un pò più egoista e pensare alla mia vita? Come posso affrontare questo conflitto che ho in me, con un metodo diverso dall'alcol in cui purtroppo sto iniziando a rifugiarmi troppo spesso? Temo prima o poi esploda e finisca per perdere tutto.
Ho letto altre mail, ci sono tanti problemi più seri del mio, e chiedo scusa se vi mando questo mio che a molti potrà sembrare un problema da poco. Ma vi giuro che a me sta avvelenando l'anima.Grazie anticipatamente per l'attenzione che mi vorrete dedicare!
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Il tuo è senz'altro un contrasto interiore che merita di essere chiarito, trovando soluzioni adeguate.
Ci sono due tendenze non armonizzate: da una parte la realizzazione della tua affettività e autonomia, dall'altra parte ci sono i 'doveri' di un figlio verso il genitore.
Io credo che entrambe le direzioni debbano essere seguite. Hai un dovere nei tuoi confronti, che è quello di perseguire la tua felicità e benessere. Nello stesso tempo devi conciliarlo con il rispetto e l'assistenza che sono necessari per aiutare il genitore.
Occorre trovare e sperimentare soluzioni pratiche che operativamente ti danno la sicurezza che stai facendo il possibile per risolvere il conflitto. L'alcool non è mai una soluzione seria, prova a riflettere di più, risolvendo il problema attraverso una procedura di problem solving.
Mettici anche un pò di creatività e fantasia per arrivare a trovare una risposta a tutta la situazione, non è poi così difficile, coraggio.
( risponde il dott. Renato Vignati)
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