Separarsi da un marito con disturbo borderline (1478274437533)
Alex,42
Gent.ma dott.sia le scrivo per avere dei consigli, sto affrontando un momento molto difficile, voglio separarmi da mio marito, che ha una personalità molto problematica e molto borderline, lui pur riconoscendo e urlando nei suoi momenti di ira che anche lui non è più felice, poi messo di fronte ai fatti si tira in dietro.
Dice tutto e il contrario di tutto. Abbiamo due meravigliose bimbe di 2 e 4 anni. Io sono decisa a separarmi, so che l ideale sarebbe che lui venisse a visita nel suo studio, ma non vuole. Io sono decisissisma e vorrei dei consigli da lei su come fargli accettare la separazione senza che diventi drammatico con scenate spaventose.
Se ci sono modi studiati per fargli affrontare questa situazione alle persone che come lui soffrono di questo disturbo.
Spero che risponda alla mia richiesta e che possa darmi l' aiuto che cerco perché sono veramente a pezzi. La ringrazio e aspetto una sua risposta .
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Gentile Alessandra,
la delicata situazione che si trova ad affrontare richiede certamente una grande cura ed attenzione per poterla gestire nella maniera più adeguata. Lei definisce suo marito come una personalità borderline e molto problematica ma non fornisce dettagli al riguardo.
Il disturbo in questione è stato diagnosticato da uno specialista? E’ stato svolto un percorso di cura psicoterapico? Suo marito ha messo in atto comportamenti violenti nei suoi confronti? Lei può consigliare a suo marito di rivolgersi ad uno specialista per curare il suo problema ma non è detto che il consiglio venga accolto o seguito.
Pertanto è di fondamentale importanza che lei porti avanti la decisione di separarsi tutelando la sua sicurezza personale e quella delle sue figlie a fronte del rischio di reazioni incontrollate da parte di suo marito.
Esistono dei centri a livello territoriale come ad esempio associazioni o consultori che offrono un supporto concreto a donne che si trovano in situazioni di difficoltà o vittime di violenza fornendo una tutela nei termini di una eventuale residenza provvisoria, assistenza legale e psicologica.
Quindi il consiglio che mi sento di darle è di rivolgersi alle strutture presenti nel suo territorio che possano supportarla in tal senso e di non isolarsi nel problema.
Se pensa di poter chiarire in modo più approfondito il problema che sta affrontando restiamo a disposizione per eventuali ulteriori indicazioni in merito al supporto più adeguato.
Un caro saluto.
Arianna Grazzini
A cura della Dottoressa Arianna Grazzini
Pubblicato in data 05/12/2016
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Tags: personalità problematica, sicurezza personale, atti violenti,