Pubblicità

Bambini e alimentazione

0
condivisioni

on . Postato in News di psicologia | Letto 2654 volte

5 1 1 1 1 1 Votazione 5.00 (2 Voti)

Qual è la motivazione che spiega il perché alcuni bambini assaggiano facilmente nuovi cibi mentre altri rifiutano di provarli?

alimentazione e bambini

In uno studio piuttosto recente, pubblicato sulla rivista Child Development, Moding e Stifter hanno esaminato le risposte di avvicinamento - rifiuto che neonati e bambini mettono in atto alla vista di nuovi alimenti.  

Le risposte di avvicinamento – rifiuto fanno riferimento ad un riflesso del temperamento consistente nella tendenza di un soggetto a provare o a rifiutare nuovi stimoli.

Il temperamento influenza il modo in cui una persona interagisce con il mondo e può aiutare a comprendere il motivo per cui alcuni bambini sono più propensi ad assaggiare nuovi alimenti.

Per questo studio, i ricercatori hanno reclutato 80 neonati (75 bambine e 5 bambini) e 80 caregivers primari (tutti di sesso femminile, tranne uno). I dati sono stati raccolti tramite visite di laboratorio in diverse fasi: 6 mesi, 12 mesi e 18 mesi di età.

Durante le prime due visite, ai neonati sono stati semplicemente presentati nuovi cibi e nuovi giocattoli. 

All’età di 18 mesi i bambini sono stati portati in una stanza particolare, chiamata “risk room”, all’interno della quale hanno avuto la possibilità di entrare in contatto con quattro oggetti non molto usuali: un tunnel, una scaletta affianco ad un grande materasso, una grande scatola nera sulla quale erano stati verniciati degli occhi e dei denti e, infine, una maschera da gorilla posta su un tavolo.

I ricercatori hanno monitorato e registrato le reazioni dei bambini alla vista dei vari stimoli presentati. 

Dalle osservazioni fatte, è emerso che all’età di 12 mesi i bambini che mostrano un maggior entusiasmo alla vista di nuovi giochi, sono altrettanto euforici anche di fronte a nuovi alimenti.

Pubblicità

Al contrario, coloro che hanno reazioni negative di fronte ai nuovi giocattoli, mostrano di essere maggiormente inibiti anche nel provare cibi mai visti prima.

Il modo in cui i bambini hanno reagito di fronte ai cibi nuovi all’età di 12 mesi, si è visto essere predittore del modo in cui reagivano alla vista di nuovi oggetti, all’età di 18 mesi.

L’associazione tra l’approccio ad un nuovo giocattolo e l’approccio utilizzato davanti ad un nuovo alimento non è stata riscontrata nei neonati dell’età di 6 mesi. Questo risultato, tuttavia, non ha fatto altro che confermare quanto emerso in precedenti ricerche, ossia che i bambini cominciano ad essere più inibiti all’incirca verso il dodicesimo mese di età. 

Secondo gli studiosi, i risultati ottenuti hanno implicazioni importanti nella vita di tutti i giorni: riuscire a comprendere il temperamento dei propri figli aiuta i genitori ad imparare come introdurre, in maniera più adeguata, nuovi cibi all’interno della dieta dei loro bambini.

È stato riscontrato, infatti, che i genitori di bambini che tendevano ad avvicinarsi meno a nuovi stimoli (come ad esempio nuovi giocattoli), successivamente mostravano una propensione minore ad assaggiare nuovi cibi.

I genitori di neonati tendenti all’evitamento di nuovi stimoli potrebbero trarre, dunque, grande beneficio dall’essere a conoscenza del temperamento “evitante” del figlio, in quanto ciò potrebbe condurli a persistere nel proporre più e più volte nuovi cibi al bambino in modo tale da farlo abituare ad essi.

 

Tratto da PsyPost

Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Claudia Olivieri

 

 


Scrivi articoli di psicologia e psicoterapia e ti piacerebbe vederli pubblicati su Psiconline?
per sapere come fare, Clicca qui subito!
 
Pubblicità
Stai cercando un pubblico specifico interessato alle tue iniziative nel campo della psicologia?
Sei nel posto giusto.
Attiva una campagna pubblicitaria su Psiconline
logo psicologi italiani
Corsi, Stage, Informazioni per formare e far crescere i Professionisti della Psicologia Logo PSIConline formazione

 

Tags: cibi bambini, alimentazione temperamento, alimenti

0
condivisioni

Guarda anche...

Pubblicità

Pubblicità

I Sondaggi di Psiconline

Quanto sei soddisfatto della tua vita?

Pubblicità

Le Risposte dell'Esperto

Pensiero ossessivo (1624140870…

Fabio, 34 anni     Gentile Dottoressa/Dottore! Mi chiamo Fabio e 5 anni fà ho commesso un errore di tipo erotico.Ho cominciato a scambiare dei...

Problemi con marito [162342796…

Viola, 38 anni     Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per dei problemi con mio marito.Mio marito è molto irascibile ma oltre a urlare no...

Ansia e paura nella guida [162…

Clarissa, 22 anni       Salve, vi scrivo perchè da un paio di mesi sto facendo le guide in autoscuola ma la sto vivendo un po' male...

Area Professionale

La trasmissione intergenerazio…

Modificazioni epigenetiche nei figli di sopravvissuti all’Olocausto I figli di persone traumatizzate hanno un rischio maggiore di sviluppare il disturbo post-t...

Il Protocollo CNOP-MIUR e gli …

di Catello Parmentola CNOP e MIUR hanno firmato nel 2020 un Protocollo d'intesa per il supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche. Evento molto positiv...

Come gestire il transfert nega…

Per non soccombere alle proiezioni negative del transfert, lo psicoterapeuta deve conoscere con convinzione ciò che appartiene alla psiche del paziente e ciò ch...

Le parole della Psicologia

Ansia

L’ansia è una sensazione soggettiva caratterizzata da un senso spiacevole di apprensione e preoccupazione spesso accompagnata da sintomi fisici di tipo autonomi...

Aerofobia

Con il termine aerofobia (o aviofobia) viene definita la paura di volare in aereo per via di uno stato d'ansia a livelli significativi. ...

Sindrome di Munchausen

S'intende un disturbo psichiatrico in cui le persone colpite fingono la malattia od un trauma psicologico per attirare attenzione e simpatia verso di sé. A vol...

News Letters

0
condivisioni