L’ambiente può influenzare l’azione degli antidepressivi?
I ricercatori hanno scoperto che i topi inseriti in un ambiente più confortevole mostravano un aumento nell’espressione delle citochine pro-infiammatorie e un decremento dei geni anti-infiammatori, oltre a mostrare meno segni di depressione. All’opposto, quelli sottoposti a condizioni stressanti, mostrano effetti contrari, ossia una diminuzione delle citochine pro-infiammatorie e un aumento dell’espressione genica anti-infiammatoria, con maggiori segni di depressione.
Gli antidepressivi SSRI, ossia gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, sono tra i farmaci maggiormente utilizzati nella pratica clinica per il trattamento della depressione.
Tuttavia, non sembra esserci alcun modo di sapere in anticipo se questi funzioneranno in maniera efficace; alla luce di ciò, un gruppo di ricercatori europei ha sviluppato una nuova teoria dell’azione di tali farmaci, testandola in topi stressati.
Secondo la ricercatrice Silvia Poggini dell’Istituto Superiore della Sanità di Roma, “non vi è dubbio che gli antidepressivi funzionino per molte persone, ma nel 30-50% delle persone depresse, tali farmaci non sembrano rivelarsi efficaci. Nessuno sa perché e questo lavoro potrebbe così spiegarne parte della ragione”.
I ricercatori hanno proposto che aumentando semplicemente i livelli di serotonina, mediante un SSRI, non si ha un recupero dalla depressione, ma si predispone il cervello verso una condizione in cui può avvenire il cambiamento.
Tuttavia, secondo i ricercatori, sono anche le condizioni ambientali, al momento del trattamento, a determinare un’efficacia migliore o peggiore.
Per verificare ciò, hanno esaminato un campione di topi sottoposti a fattori stressanti per due settimane, e successivamente hanno iniziato a somministrare la fluoxetina dividendo il gruppo: una parte (12 topi) continuava a vivere in condizioni stressanti, mentre l’altra era stata spostata in un ambiente più confortevole.
Infine sono stati misurati in tutti i roditori i livelli di citochine cerebrali correlate allo stress. Le citochine sono molecole proteiche fondamentali per la trasmissione cellulare nel sistema immunitario.
I ricercatori hanno scoperto che i topi inseriti in un ambiente più confortevole mostravano un aumento nell’espressione delle citochine pro-infiammatorie e un decremento dei geni anti-infiammatori, oltre a mostrare meno segni di depressione.
All’opposto, quelli sottoposti a condizioni stressanti, mostrano effetti contrari, ossia una diminuzione delle citochine pro-infiammatorie e un aumento dell’espressione genica anti-infiammatoria, con maggiori segni di depressione.
Questo indica quindi come l’ambiente sia determinante nella risposta agli antidepressivi. Secondo Silvia Poggini, questo lavoro indica che la semplice assunzione di antidepressivi SSRI non è sufficiente, e potrebbe essere necessario anche un ambiente confortevole.
Rispetto ai risultati raggiunti, il Dottor Laurence Lanfumey del Centre de Psychiatrie et Neuroscience Inserm, di Parigi, ha sottolineato come questo studio abbia presentato delle prove biologiche rispetto all’interazione tra un farmaco e l’ambiente, definendolo un bel modello per la combinazione di trattamenti comportamentali e farmacologici di cui necessitano alcuni disturbi come la depressione.
I ricercatori concludono sottolineando come il presente studio presenti una serie di limitazioni, in primis rispetto al fatto che non sono state indagate l’intera gamma di azioni degli SSRI; secondariamente è stato svolto su un modello animale, pertanto si rendono necessari studi epidemiologici e clinici per verificare ulteriormente la validità delle ipotesi.
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