I blog di Psiconline
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La scorsa settimana ho presentato le premesse di un lavoro realizzato grazie al coordinamento di psicologi professionisti[1] che hanno come primo obiettivo la relazione. Il lavoro di coordinamento è partito dalla valorizzazione dell’esistente per l’implementazione di processi inclusivi da parte dei docenti[2], che hanno così valorizzato le proprie competenze comunicative nella relazione didattica.
In ognuno di questi paesi esistono tradizioni pedagogiche:
- In Argentina è comune nelle scuole statali la presenza di bambini e giovani di diverse nazionalità e culture, tra cui alcuni con Bisogni Educativi Speciali.
- In Italia l’inclusione delle disabilità ha una lunga tradizione.
Mi sono chiesta cosa sia la compassione. E’ un sentimento? Un’emozione? Uno stato d’animo passeggero?
Sì, perché io mi sono trovata con il cuore pieno di compassione. Per questo ragazzo che sta pregando il suo dio, Allah, ed alla fine di questa preghiera ha dovuto essere ricoverato in un reparto di psichiatria.
Vedo tutti i giorni persone molto sfortunate, che arrivano da paesi lontani, sfiniti dopo lunghi viaggi. Bambini di due mesi e nonni di 80 anni: tutti che fuggono da una vita per iniziarne un ‘altra.
Nei post precedenti sottolineavo come la scuola sia un osservatorio privilegiato in quanto tutti i bambini e i ragazzi la devono frequentare. In questa prospettiva nuove possibilità d’intervento si aprono per lo psicologo a scuola in quanto può diventare promotore di processi inclusivi e di valorizzazione delle diversità. È opportuno infatti valorizzare tale figura non solo per agire sulle emergenze e sul disagio, ma anche aprire spazi di pensabilità per interventi potenzino l’esistente.
Con tale premessa mi accingo a presentare un lavoro in cui la differenza diventa un valore aggiunto per promuovere lo sviluppo del sé e la conoscenza. Si tratta di un lavoro realizzato lo scorso anno scolastico, in gemellaggio con tre scuole argentine e in collaborazione con IUSAM e APdeBA[1].
Nella ricerca delle opportunità lavorative, i candidati sovente commettono alcuni errori che rischiano di compromettere le loro opportunità o di non consentono di accedere a ruoli coerenti con il proprio profilo professionale, con il bagaglio di competenze e abilità, con il percorso formativo formale e le esperienze apprese.
In questa fase storica del mercato del lavoro, decisamente poco vivace, tutti gli esperti consigliano di diventare buoni strateghi e pianificare la propria candidatura valutando tutti i passaggi senza sottovalutare alcun aspetto. Un po’ come un abile commerciale definisce la strategia per collocare un prodotto nel mercato.