Frammento di un’analisi di isteria (caso clinico di Dora), Freud 1905
“Le perversioni non sono né bestialità né degenerazioni nel senso passionale della parola. Esse costituiscono lo sviluppo di germi, tutti contenuti nella disposizione sessuale indifferenziata del bambino, la cui repressione o volgimento verso fini asessuali più alti – la “sublimazione”- è destinata a fornire le energie per gran parte dei nostri contributi alla civiltà. Quando dunque un soggetto sembra divenuto grossolanamente e manifestamente perverso, è più giusto dire che è rimasto tale, che esso rappresenta uno stadio di inibizione evolutiva. Gli psiconevrotici sono tutte persone dalle tendenze perverse fortemente marcate, ma rimosse e rese inconsce nel corso dello sviluppo. Le loro fantasie inconsce presentano pertanto esattamente lo stesso contenuto delle azioni autentiche dei perversi […]”, p.341).
“ Ella ricordava assai bene che da bimba era stata una “ciucciatrice”; anche il padre ricordava di averle fatto perdere tale abitudine, protrattasi fino all’età di quattro o cinque anni. Dora stessa aveva serbato nella sua memoria una chiara immagine ove si vedeva, bambina piccola, seduta per terra in un angolo, ciucciandosi il pollice sinistro mentre con la mano destra tirava il loro dell’orecchio del fratello che le sedeva placidamente accanto.” p.342
“Devo ora parlare di un’altra complicazione, a cui certo non dedicherei spazio alcuno se fossi un artista che deve inventare un simile stato d’animo in un racconto, invece di un medico che ne deve fare la dissezione. L’elemento cui ora alluderemo non può che offuscare e dissolvere la bellezza, la poesia del conglitto che abbiamo dovuto ascrivere a Dora […] Sotto i pensieri sovravalenti che s’aggiravano intorno alla relazione tra il padre e la signora K. Si celava in effetti anche un moto di gelosia il cui oggetto era questa stessa donna; un moto, dunque, che poteva basarsi coltanto sopra un’inclinazione verso il suo stesso sesso […]. Quando Dora parlava della signora K., ne decantava “il candore affascinante del corpo”, in un tono piuttosto da innamorata che da rivale sconfitta.” pp.349-351
“L’incapacità a soddisfare le esigenze erotiche reali è uno dei tratti caratteristici fondamentali della nevrosi; i malati sono dominati dal contrasto tra realtà e fantasia. Ciò a cui ambiscono più intensamente con l’immaginazione, essi lo fuggono allorchè la realtà lo offre loro; e quando la realizzazione delle loro fantasie non è più da temere, tanto più volentieri si abbandonano ad esse.” p.392
Sigmund Freud
Frammento di un’analisi di isteria (caso clinico di Dora), 1905.
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