Continui fallimenti e voglia di arrendersi (1454330550228)
Anonimo, 25
Buongiorno, vorrei qualche consiglio per far chiarezza sulla mia situazione, visto che non riesco a trovare il mio equilibrio in questo periodo.
E' sicuramente un periodo molto stressante ma non riesco a darmi pace.
Sono uno studente universitario e sono una persona molto autocritica. Diciamo che anni ed anni di pesanti insulti e critiche da parte di un mio genitore non hanno che contribuito alla formazione di questo mio carattere (i miei genitori sono separati da anni).
Sono sempre stato molto studioso, ma non nutrendo grande autostima di me e non essendo una persona decisa, per tutti gli anni di scuola non ho mai ricevuto quello che penso potessi meritare (pur avendo voti molto positivi); alla fine questo mi ha portato ad impegnarmi meno di quanto fossi in grado.
Continuo a fare lo stesso errore tutt'oggi.
Quando arriva il periodo della sessione d'esami mi impegno e fatico per raggiungere il massimo, ma l'esito è sempre meno di quanto vorrei e così iniziano i tormenti. Dico a me stesso "non sono bravo", "gli altri riescono meglio di me" oppure "per quanto mi impegni non ottengo ciò che desidero".
In più tutti tendono a dirti la loro: partner, famiglia, amici.
Non so mai se accettare i voti in questione e se lo faccio mi tormento perché penso al fatto che non raggiungerò mai il massimo (110 e lode).
Non riesco ad alzarmi presto la mattina, non ho voglia di uscire di casa e non riesco nemmeno a farmi aiutare dalla mia partner che è l'unica persona davvero capace di risollevarmi.
Mi sento criticato persino da lei, anche se so che in realtà sta cercando di aiutarmi. Non voglio il contatto fisico, tendo a rispondere male a tutti in famiglia e mi irrito facilmente. Penso costantemente in negativo, desidero spesso piangere e mi sento oppresso da tutto.
Come devo fare? Non riesco nemmeno più a studiare e a breve ho altri esami.
Grazie in anticipo per l'attenzione.
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Caro Anonimo, cosa intende esattamente con "voglia di arrendersi?" Vuole abbandonare gli studi o ha in mente altri pensieri?
Emerge dalla sua mail un forte sentimento di oppressione, di critica che riceve dagli altri e che spesso si fa da solo; un vissuto di incapacità.
Sembra essere molto esigente con sé stesso, forse eccessivamente. Si da degli obiettivi molto alti, così tanto che sembrano irraggiungibili.
Ovviamente meno sono fattibili e realistici gli obiettivi che ci prefiggiamo, più sperimentiamo fallimenti e frustrazione. È come voler raggiungere una vetta così alta che il percorso è troppo stancante e spesso dobbiamo abbandonare a metà strada.
Dice di essere stato criticato aspramente da uno dei suoi genitori. A volte questo ci fa, erroneamente pensare, che siamo sbagliati e che non arriveremo mai a nulla; ma non siamo noi ad essere sbagliati, lo sono le richieste e le inguste critiche che riceviamo.
Non posso fornirle una pillola per risolvere subito la sua difficoltà, va indagata più a fondo, compresa nella sua complessità. La invito ad iniziare un percorso personale per liberarsi dei sensi di colpa che, ingiustamente prova, per essere stato sottostimato e sottovalutato per tanti anni.
A mano a mano si alleggerirà, avrà meno ansia e più energie da investire nel presente e per il futuro.
Non deve dimostrare nulla a nessuno. Deve solo imparare ad apprezzarsi ed iniziare a vedersi in modo più oggettivo, ovvero dirsi "bravo" quando fa bene e non pensare sempre "si però ... avrei potuto fare meglio" e quindi non provare mai soddisfazione per nulla!
(a cura della Dottoressa Alessandra Carini)
Pubblicato in data 03/02/2016
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