“Non è mai troppo tardi per farsi un’infanzia felice” è una constatazione che mi rimanda al viaggio nella storia vissuta da ogni paziente in psicoterapia quando lui, o lei, comincia a riflettere su se stesso nel percorso individuativo; mi riporta al senso del tempo per i tessitori e per le tessitrici di storie, perché nella scrittura – di un racconto, di un romanzo, soprattutto se il tema riguarda le relazioni umane – si procede sia in avanti che indietro.
Si diventa adulti soltanto tenendo per mano quel bambino che rischierebbe di farci perdere per sempre la strada di casa se non lo ascoltassimo.
Oggi danzerò tra gli spunti che una frase mi sta offrendo. Lo scrittore Tom Robbins non mente, quando afferma il concetto espresso dal titolo dell’articolo e la mia cara amica Valeria, che è una donna molto creativa, ha scelto la suddetta frase come motto, trasmettendola anche alla sottoscritta attraverso una delle magliette che disegna e regala alle persone a lei care nelle occasioni speciali.