Anno 2012. Siamo all’inizio del mese di giugno. Interno notte: una stanza, un letto, una donna colta nel sonno dallo sguardo vigile di un uomo. Sono le quattro di mattina.
I blog di Psiconline
ATTENZIONE: Per poter votare i post presenti o per lasciare un commento è necessario prima registrarsi oppure effettuare il login (puoi farlo cliccando sul lucchetto nella barra che segue). E' anche possibile accedere con il proprio account Facebook.
È finalmente uscito il testo al quale ho collaborato insieme a una trentina (calcolando anche i minimi apporti di scrittura e riflessione) di colleghe e colleghi operanti in area “psi” – psicologi e psicoterapeuti – con l’apporto di professionisti attivi in altri settori (un’avvocata e due sociologhe) – seguendo l’ottica multidisciplinare che è necessaria oggi quando si affrontano argomenti importanti per la collettività.
Si tratta di “Psicosociologia della Genitorialità - Il viaggio verso l’esperienza del divenire madre e padre”, un volume curato con pazienza dalla psicoterapeuta Simona Adelaide Martini, edito da Golem Edizioni (Torino, 2017).
Nazione Indiana è il blog collettivo nato nel 2003 dalla mente creativa di un gruppo di scrittori (tra i quali Andrea Bajani, la romanziera Helena Janeczek, Raul Montanari e molti altri riuniti intorno a un’idea di Antonio Moresco, Tiziano Scarpa e Carla Benedetti). In quattordici anni di vita e militanza letteraria la redazione ha visto un continuo avvicendarsi dei propri autori, attualmente venticinque. Alcuni di loro hanno partecipato al convegno letterario World Wide Wars che si è tenuto l’8\9 settembre scorsi al Museion di Bolzano, organizzato dalla Südtiroler Autorinnen-und Autorenvereinigung.
Qualche giorno fa ho partecipato al Book Speed Date organizzato da un noto caffè-libreria torinese (Luna’s Torta, in via Belfiore 50 – www.lunastorta.eu) in compagnia di altre tre scrittrici (Noemi Cuffia, Alessandra Racca, Laura Salvai). Quattro voci femminili per quattro libri scritti da donne; storie amate, narrazioni predilette, personaggi preferiti.
Io ho presentato “Il racconto dell’ancella” di Margaret Atwood, un romanzo distopico quanto basta per non essere così distante dal nostro tempo, dalla realtà contemporanea - realtà che, nel 1985 (anno in cui il libro è stato scritto), era ancora soltanto visione di un futuro possibile.
"L’estate sta finendo, un anno se ne va”, ma la nostra pattumiera resta, i rifiuti che abbiamo abbandonato si accumulano, rimangono a testimoniare il passaggio dell’essere umano sulla spiaggia.
Non parlo di te, di voi, e nemmeno di me, eppure parlo di tutti.
La differenza sta nel grado di consapevolezza che riguarda ogni singolo individuo: quello che deliberatamente getta per terra un contenitore di plastica, quello che passando lo vede ma non dice nulla, ma anche quello che, arrivando in un secondo momento, scorge l’oggetto per terra ma non lo raccoglie - come se il misfatto non lo riguardasse personalmente.