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Non riesco più a vivere (1566729620562)

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on . Postato in Adolescenza | Letto 840 volte

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le risposte dellesperto

Francesca007, 25

domanda

Tutto inizia dai miei 17 anni, quando capisco di non essere abbastanza per i miei genitori. Mio papà mi teneva chiusa in casa come se fossi sotto una campana di vetro e mia mamma me ne diceva di tutti i colori che non era contenta di me perché le figlie delle sue amiche non erano come me.

Per non litigare con mio papà e avere sempre discussioni ripetutamente stavo zitta e facevo cosa diceva lui. Mia mamma mi chiamava suora e mi umiliava ripetutamente che non avevo nemmeno il ragazzo. Questo va avanti per 3 anni.

Vivo questa situazione di ansia dove stando quasi sempre chiusa in casa mi guardo allo specchio e mi vedo solo difetti, inizio con il convincermi che ho il naso troppo grande per la mia faccia e cado in depressione per uno stupido naso che poi ho operato ed è nata un altra depressione.

Dopo 3 anni di depressione conosco un ragazzo e finalmente mi libero da questo male e riesco ad uscire dalla depressione finché un anno e 7 mesi fa non vengo tradita da lui e umiliata e cado di nuovo in depressione, nel mentre mia madre scopre anche un tradimento di mio papà e lo lascia da lì inizio ad avere anche tantissima libertà da lui inizio ad uscire e conoscere mondi nuovi e mi comporto sempre bene.

Quindi non è il tenere una figlia legata in casa che fa la serietà di una persona ma il sapersi comportare. Quindi mio papà inizia a darmi fiducia e da lì si rafforza anche il rapporto con mia mamma, capisce I suoi sbagli e capisce che ragazze come me ne esistono poche nel mondo perché sono seria e con la testa sulle spalle e le parole che mi ha detto sono tornate contro di lei con il tradimento di mio papà.

Ha iniziato a cambiare anche lei nei miei confronti. Fatto sta che anche se si sono aperti nuovi mondi sono lo stesso in depressione e non capisco perché forse perché ora ho libertà ma si è rovinata una famiglia. Voi dite che rivolgermi ad uno psicologo può essere d'aiuto?

Grazie


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risposta

Gentile Francesca,

Le rispondo in modo diretto alla sua domanda, assolutamente si, rivolgersi ad un professionista può esserLe certamente d’aiuto.

Dalla breve descrizione che fa della sua storia famigliare, si evince quanti vissuti di sofferenza Lei abbia sperimentato legati ad una divisione coniugale che solo successivamente si è nei fatti comunque realizzata.

Ciò che colpisce è la preoccupazione di un figlio per lo stato di salute della coppia genitoriale. Questo è qualcosa che va molto oltre la consapevolezza a certe età, ma che inevitabilmente esiste e può condizionare parte se non tutta l’esistenza dei figli.

Ciò che sente come depressione forse non è altro che la sensazione di aver fallito in questo antico compito di tenere insieme papà e mamma.

Un lavoro psicologico Le permetterebbe di sentirsi enormemente meno coinvolta in qualcosa (la separazione dei suoi genitori) che onestamente Lei non può illudersi di controllare, bensì potrebbe acquisire consapevolezza circa la sua condizione adulta e come nel presente e futuro fare diversamente da come fatto finora in tutte quelle situazioni che Le hanno fatto provare sofferenza.

È importante, come Lei ha giustamente fatto con questa richiesta d’aiuto, porsi in una posizione di osservazione di se stessi affinché il quadro possa essere visto in modo globale.

Cordialmente

 

Pubblicato in data 10/09/2019

A cura del dottor Vito Leone

 


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Tags: consulenza online gratuita adolescenza rapporto con i genitori gentori e figli

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