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Dipendenza mentale per un uomo (1445065164828)

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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 1454 volte

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le risposte dellespertoNatalia, 34

 

D




Buongiorno,
Volevo chiedere la vostra opinione in merito a un problema che mi affligge da anni e eventuali proposte di soluzione.

Non ho mai avuto un rapporto con un uomo, a parte qualche bacio ad un ragazzo quando avevo poco più di 20 anni e avevo provato a stare insieme a questo ragazzo col quale ci siamo lasciati in poche settimane, a causa del suo disinteresse per me e paura di approfondire la relazione "fisicamente" con me. Di questo ragazzo ero innamoratissima e doverlo lasciare per me fu tremendo.

Capire che mi aveva probabilmente usata fu terribile (il ragazzo in questione, come molti suoi amici pensavano, era probabilmente gay o aveva comunque problemi con la sessualità). La mia autostima precipitò e siccome soffrii per anni a causa di questo, mi chiusi in me stessa e giurai che mai e poi mai mi sarei rimessa in condizione di soffrire tanto e che mai e poi mai mi sarei rimessa con un ragazzo.

Ad oggi ho mantenuto la promessa fatta a me stessa, tuttavia, non posso impedire che di tanto in tanto mi piaccia qualcuno e, quando questo capita, subito scappo e rescindo i contatti. Tuttavia il problema è che rimango a pensare e struggermi per mesi pensando a quel ragazzo, sperando che mi richiami, che mi dia chissà quali dimostrazioni di interesse, cercandomi, corteggiandomi, perché solo questo mi darebbe il coraggio di provare a uscire con lui e frequentarlo.

Inutile dire che nessun ragazzo o uomo al giorno d'oggi, con la scelta di donne disponibili in giro, ha la voglia o l'interesse di corteggiarti per setttimane, solo per rassicurarti e incoraggiarti. Io però avrei bisogno di questo, tanto bassa è la mia autostima. Essendo consapevole del fatto che non sono matura sentimentalmente per una relazione e mai lo sarò vorrei almeno riuscire a dimenticare in poco tempo gli uomini che mi sono piaciuti e con i quali non è nato niente se non nella mia mente, vorrei liberarmi di questi pensieri ossessivi per i ragazzi/uomini che mi piacciono, e vivere serenamente come single.

Quale credete che sia la possibile strada per riuscire in questo? Io davvero non voglio imbarcarmi in una relazione con nessuno, ma non voglio nemmeno affezionarmi a nessuno. Credo di poter essere felice con il mio lavoro, i miei amici e il volontariato che faccio, voglio che questo mi basti. Credete ci possa riuscire? E se sì, come?
Grazie per la vostra attenzione.

 


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R

 


Gentile Natalia,
accolgo tutta la sofferenza cristallizzata che esprime nelle sue parole. Credo che la strada per riuscire nel suo intento non esista o meglio non sia spontanea per l'indole umana dunque sarebbe una forzatura contro natura. Aristotele dice che “l'uomo è un animale sociale”, abbracciando con questa definizione tutto ciò che contempla il sociale: rapporti amicali, rapporti lavorativi, rapporti familiari e rapporti con il partner.

Ciò che lei scambia per soluzione, ovvero il coprirsi con un mantello magico che la rende invisibile e immune al fascino maschile, in realtà mi sembra essere una difesa. Soffrire per amore fa parte del gioco dei sentimenti. Si cade, si impara, ci si rialza e si rinizia tutto nuovamente. Cercare di diventare una monade, ovvero un mondo isolato dagli altri mondi, non le garantirà l'immunità dalla sofferenza.

Intravedo un bisogno di elaborare una ferita derivante da un rifiuto e il lutto per ciò che non è stato. Il suo ruminare, che somiglia a un ritornello, è la conseguenza di un percorso incompiuto o bruscamente interrotto, che genera una tensione psicologica ed energetica, come afferma la psicoanalista Anne Ancelin Schutzenberger, che è necessario sbloccare.

Vorrei io rivorgerle delle domande. Davvero vuole che la sua esperienza nel campo dei sentimenti inizi e finisca con il rifiuto di un ragazzo all'età di vent'anni? Davvero vuole che la sua vita amorosa sia costellata da esperienze fallimentari, magari solo perchè si è investita male la propria tensione amorosa? Davvero vuole che il suo corpo non possa mai provare il piacere di un orgasmo? Se lei vuole precludersi tutto ciò deve essere ben conscia di ciò che perde. La scelta è soltanto sua e nessuno può giudicarla, ma la libertà di scelta deve provenire da una conoscenza a trecentosessanta gradi di se stessa. Le consiglierei di analizzare il suo blocco in un setting psicologico. A chiedere aiuto sono le sue paure, delusioni e ferite. Esse vertono in un stato di bisogno e l'unica soluzione che valutano è il fuggire. Tutto ciò non rende lucidi. Magari, cosa che le auguro, potrà scoprire che questo stato innaturale in cui si obbliga a vivere è un blocco difensivo che può essere sciolto. Le auguro buona fortuna e spero che il suo Eros vinca la sua paralizzante paura di amare.
Un caro saluto.
Dr.ssa Valentina Bonaccio

 

(a cura della Dottoressa Valentina Bonaccio)

 

Pubblicato in data 01/12/2015

 


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Tags: paura problema dipendenza sessualità rapporto bacio gay

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