Accettare il proprio passato e di conseguenza sè stessi (1463697356435)
Mary, 19
Salve, il problema con il quale convivo da circa 6 anni è quello di non riuscire ad accettare il mio passato e di conseguenza me stessa.
La causa di ciò è il fatto di essere sempre stata esclusa dai compagni delle medie. Sono sempre stata emarginata ma la situazione è diventata critica in terza media quando mi sono ritrovatasola contro un'intera classe che non mi parlava.
La mia colpa era quella di essere più brava a scuola rispetto alla "capetta" di tutto il gruppo.
Finite le scuole non ho voluto avere nessun rapporto con nessuno di loro ma, tuttavia, non sono riuscita a dimenticare e non riesco più ad essere me stessa per paura di non essere accettata e di conseguenza di rimaneresola (cosa successa all'età di 14 anni, subito dopo la fine delle medierimasi per tre mesi in casa, non avevo amicizie sulle quali contare e passavo tutte le giornate a piangere della mia situazione).
Questa esperienza mi ha portato a vergognarmi di me stessa, a non riuscire a passeggiare tranquillamente nella mia cittadina per paura di essere giudicata dagli altri.
Vorrei riuscire a superare questa situazione e a mettere una pietra sul passato per ricominciare accettando finalmente me stessa ed acquisire sicurezza.
Spero in una vostra risposta!
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Gentile Mary,
esistono dei traumi (intesi come esperienze che lasciano un segno profondo nel proprio essere) di fronte ai quali bisogna scegliere: o lasciarli andare, o passare il resto del tempo a rimuginarci sopra. Si può decidere di ripartire, costruire e lasciare che la ferita non abbia altre ripercussione oppure si può vivere nel ricordo dell’evento rimanendo bloccati a quella fase evolutiva e psicologica. L’importante è decidere di volerlo superare, affrontare e lasciare andare.
L’adolescenza è un periodo di vita estremamente particolare, tutto viene amplificato, ogni cosa ha un valore diverso, ma ha anche un termine, non si rimane adolescenti per sempre, sia per gli aspetti positivi che per quelli negativi, quindi non deve pensare che la sua condizione sia destinata a rimanere tale o che i suoi stati d’animo rimarranno sempre i medesimi.
Essere più sicuri di se stessi dipende da molti fattori, può trovare delle situazioni, anche molto piacevoli, dove si trova a suo agio, seguire i suoi desideri che la porteranno ad esprimersi per la gioia di farlo più che per il confronto con gli altri, potrebbe attivare delle risorse che sono nascoste dentro di lei piuttosto che tenerle celate, tutto questo dovrà partire da una spinta al cambiamento che solo lei può compiere.
Potrebbe anche valutare l’ipotesi di parlare con un professionista, se non se la sente di uscire di casa esistono gli psicologi domiciliari, in questo preciso periodo (23-24 maggio)l’ordine degli psicologi del Lazio ha attivato una promozione per tutti i cittadini “stiamo fuori festival della psicologia” che prevede delle agevolazioni attraverso un voucher per avere un contatto con uno psicoterapeuta.
Non deve scoraggiarsi ma analizzare, superare, scoprire e valorizzare.
Le trascrivo due poesie per riflettere:
Non abbandonarti
Non abbandonarti, tienti stretto,
e vincerai.
Vedo che la notte se ne va:
coraggio, non aver paura.
Guarda, sul fronte dell’oriente
di tra l’intrico della foresta
si è levata la stella del mattino.
Coraggio, non aver paura.
Son figli della notte, che del buio battono le strade
la disperazione, la pigrizia, il dubbio:
sono fuori d’ogni certezza, non son figli
dell’aurora.
Corri, vieni fuori;
guarda, leva lo sguardo in alto,
il cielo s’è fatto chiaro.Coraggio, non aver più paura.
R. Tagore
A cura della dottoressa Luisa Bonomi
Pubblicato in data 25/05/2016
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