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Che cos’è il Test del Villaggio?

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Il test del Villaggio è un reattivo psicodiagnostico che può essere somministrato ai bambini, agli adolescenti, agli adulti, alle coppie, alla coppia genitore-bambino, alla famiglia, ai gruppi ed è particolarmente utile sia in fase di diagnosi che in fase di verifica del percorso psicoterapeutico.

che cos'è il test del villaggioIl test del Villaggio è composto da un kit di 200 pezzi di legno colorato raffiguranti edifici (case, negozi, chiesa, castello), elementi della natura (persone, animali, alberi), e altri più o meno connotati (mezzi di trasporto, fontana, cilindro, cubo, assicelle, parallelepipedi): spetta al soggetto decidere come interpretarli e come utilizzarli. Il test può essere somministrato ai bambini, agli adolescenti, agli adulti, alle coppie, alla coppia genitore-bambino, alla famiglia, ai gruppi (corpo-docente, gruppi di formazione, gruppi di lavoro nelle aziende, ecc.).

La consegna prevede di costruire un villaggio su un tavolo. Al termine della costruzione è prevista un’inchiesta a domande libere per cogliere meglio nei dettagli ciò che è stato costruito. Soprattutto con i bambini può essere utile chiedere loro di raccontare una storia sul villaggio.

La configurazione finale che il soggetto dà al villaggio riflette la sua organizzazione interna. Il confine del villaggio, inteso come perimetro (il “contenitore”) e come frontiera fra interno ed esterno, sembra darci indicazioni sulle caratteristiche del Confine del Sé (Sapora, 2012), dell’Io-pelle (Anzieu, 1985) e dei meccanismi di difesa del soggetto (figg. 1 e 2).

che cos'è il test del villaggio figura1

Fig. 1: Villaggio privo di organizzazione interna

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Fig. 2: Villaggio-contenitore

La collocazione e le dimensioni del villaggio nello spazio del tavolo possono riflettere la modalità attraverso cui il soggetto abita il proprio corpo, il vissuto circa il proprio posizionamento nel mondo, nonché l’estensione del suo raggio d’azione nel mondo (fig. 3).

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Fig. 3: Villaggio di un bambino di 5 anni

Il contenuto del villaggio riflette il mondo interno del soggetto; ciò che ha inserito e ciò che ha omesso, il tipo di relazione che c’è fra le varie sottozone e i vari personaggi, la chiusura/apertura al mondo esterno, il dinamismo interno, il rapporto tra pieni e vuoti, la connotazione che il soggetto dà ai vari elementi, colti nel loro insieme ci aiutano a ricavare un quadro delle caratteristiche del Sé del soggetto.

Insieme all’analisi della configurazione (come ha costruito?), e del simbolismo (cosa ha costruito?), è possibile utilizzare un’analisi topologico-topografica del villaggio (dove ha costruito?), che prevede di considerare in quale zona del tavolo è collocato il villaggio nel suo complesso , o rilevare le caratteristiche dei sottoinsiemi del villaggio (es. bosco, fattoria, zoo, scuola, stazione, ecc.) che ricadono in una zona specifica del tavolo (fig. 4) a cui abbiamo dato una connotazione, e che a sua volta riflette delle caratteristiche esistenziali, psicologiche, emotive, relazionali e psicopatologiche del soggetto (per un approfondimento degli aspetti teorico-metodologici si rimanda alla bibliografia di riferimento).

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Fig. 4: Villaggio costruito prevalentemente nella metà superiore del tavolo

L’osservazione dell’approccio al test ci dà indicazione di come il soggetto approccia un compito, di come si pone di fronte ad un problema da risolvere, di come agisce allorquando sia chiamato ad organizzare una forma a partire dal vuoto e dal caos (qui abbiamo il parallelo fra il vuoto iniziale del tavolo e il caos del mucchio di pezzi posti a lato del tavolo, con ciò che il soggetto può sperimentare nella vita quotidiana).

Rispetto ad altri test proiettivi che prevedono stimoli bidimensionali e sollecitano una ristrutturazione visiva e verbale (Rorschach, TAT/CAT, Patte Noir, ecc.), il villaggio si dota della tridimensionalità e di un materiale costituito da elementi indipendenti. Ciò consente di osservare la manipolazione sensomotoria del soggetto, e più in generale come egli si muove intorno al tavolo durante il processo di costruzione.

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Il test risulta di semplice applicazione e in genere gradito ai soggetti. Il Villaggio può essere utilizzato, oltre che all’interno di una batteria psicodiagnostica, nel corso della psicoterapia come strumento ludico-espressivo per i bambini, di condivisione di uno spazio transizionale in cui terapeuta e bambino toccano e muovono, giocando, degli aspetti profondi del Sé, oltre che del “campo” che si crea tra i due. Essi quindi potranno subire una trasformazione, un’evoluzione.

Con il soggetto adulto l’utilizzo dello strumento rappresenta la possibilità di osservare, concretizzata sul tavolo, una rappresentazione tridimensionale del proprio mondo interno. A questo punto il terapeuta può aiutare il soggetto a muoversi in questo villaggio, ad abitarlo, a fare conoscenza con la propria organizzazione interna e di “frontiera”, a cogliere il senso dei vari luoghi del Sé, a modificarne alcune parti, se necessario e se il soggetto è disponibile, per promuovere una riflessione su di sé, una riorganizzazione, una trasformazione.

 

Bibliografia

 

 

(Articolo a cura del Dottor Luca Bosco)

 

 

 


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Tags: test psicologici psicoterapia adulti infanzia test del villaggio luca bosco reattivo psicodiagnostico

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