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Gelosia patologica (1464270594463)

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on . Postato in Relazioni, Coppia, Famiglia | Letto 1673 volte

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le risposte dellespertoClara, 20

 

D

 

 

Salve, sono una ragazza di 20 anni, semplice, allegra , dolce, educata, gentile e disponibile con tutti. Sono innamoratissima del mio fidanzato (20), stiamo insieme da quasi 2 anni, teniamo molto ai valori della famiglia, della religione e dell'intimità.

Le chiedo se si può guarire dalla gelosia. Altrimenti, è possibile vivere serenamente convivendo con questo problema? Come?

E' un ragazzo molto sensibile ed emotivo, prova le emozioni al 100%. I suoi genitori si sono separati da qualche anno, sua madre tradiva il padre, lui e i fratelli ne erano consapevoli ma non l'hanno mai riferito al padre tenendolo all'oscuro di tutto.

Ha sempre vissuto male l'amore, a sue parole "non voglio che nessuno mi tradisca perchè i miei l'hanno fatto con me e fra di loro". Si riconosce come "malato", è consapevole e cosciente ma impotente, piange sempre rendendosi conto delle cose che mi fa fare, sta veramente male ma è più forte di lui.

Tenta spesso di concedermi certe cose ma a volte ci ripensa perchè soffre troppo... Ora, dalla descrizione di me sopra citata sono cambiata molto per causa sua .

Tutto è nato dal fatto che non era a conoscenza degli incontri (10 min) miei e di un mio amico d'infanzia ad aspettare l' uno il treno, l'autobus l'altra. Poi è venuto a sapere della "conoscenza" tra me e un mio compagno di classe tramite una foto mostratagli e così via... Ne abbiamo subito parlato ma i giuramenti su ciò che dovevo fare sono degenerati piano piano...

Per lui ho dovuto rinunciare a tanto: concorsi, lavori, varie attività universitarie...(proprio perchè erano presenti dei maschi).

Non ho numeri di ragazzi nel telefono, non gli sembra giusto che un ragazzo mi cerchi o chieda consiglio a me dato che ce ne sono tante altre.


Sto frequentando l' Università evitando completamente i miei compagni che non si devono avvicinare, non mi devono parlare nè toccare per sbaglio, non li devo salutare e quindi al loro "ciao" devo andare per la mia strada non rispondendogli nè guardandoli; questo perchè ognuno di loro si è permesso di farmi una battuta o di farmi il solletico con la sola confidenza di un "ciao".

E' geloso dei miei prof che magari fanno una battuta, vuole che sui mezzi di trasporto pubblici nessuno mi sfiori o addirittura l'autista non mi saluti neanche... Devo raccontargli tutti i sogni in cui sono presenti maschi e se troppo "affettuosi" non devo più vedere il ragazzo sognato per un bel po' di tempo...

Vuole sapere TUTTO, ogni volta che parlo o semplicemente saluto uno, devo descrivergli ogni singolo mio movimento ed espressione e se per caso scappa un mezzo sorriso è la fine; gli devo giurare sempre tutto. Molto spesso cedo e sto male anche io a dover fare tutte queste cose che per me sono maleducate e ingiuste...

La situazione sta degenerando: ogni giorno litighiamo pesantemente, e a volte è violento ( mi strattona e non è più in sè, mai un livido o schiaffo), lui è spesso ansioso quando sono fuori di casa perciò non è mai tranquillo.

Scendiamo spesso a compromessi, per esempio gli unici amici che ho, deve conoscerli anche lui o se lui non mi fa andare ad una mostra perchè ci sono i miei compagni, lui mi ci porta per sdebitarsi.


Abbiamo deciso che dovrò trovarmi un lavoro con sole donne per evitare problemi. So' che non si guarisce del tutto ma vogliamo almeno dei miglioramenti. Purtroppo non abbiamo finanze, lui si vergogna molto a chiedere aiuto ai suoi, i miei non capirebbero nemmeno e mi direbbero di lasciarlo.

Ci sono degli psicologi gratuiti?

Grazie per l'attenzione, spero in una vostra risposta.
Clara

 


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R

 

 


Carissima Clara,
per il buon esito di un percorso psicoterapico è di fondamentale importanza  che la richiesta di aiuto provenga dalla persona portatrice del problema che  deve essere motivata in prima persona a farsi aiutare.


Quello che puoi fare tu è suggerire al tuo ragazzo di rivolgersi ad uno psicoterapeuta con il quale esplorare/scandagliare i fattori che sono alla base  della manifestazione della sua gelosia che ha assunto delle connotazioni  patologiche, al fine di intervenire con la terapia più adeguata.


Descrivi il tuo ragazzo come consapevole del suo problema e hai fatto  riferimento ad alcuni  fattori che potrebbero essere correlati con lo sviluppo  della problematica. Potresti fare leva sul fatto che ammettere di avere un  problema e chiedere aiuto è  un gesto di forza e non di debolezza.

Rivolgersi  ad uno specialista infatti vuol dire avere già acquisito un certo livello di  consapevolezza del problema, vuol dire essere motivati al cambiamento e alla
ricerca di una soluzione positiva.


Ritengo che sia di fondamentale importanza che nel contempo tu acquisisca piena consapevolezza del fatto che le condizioni e i limiti imposti dal tuo ragazzo non sono accettabili, nella misura in cui Il suo livello di gelosia ha  assunto nel vostro rapporto una connotazione nociva e patologica che va a limitare fortemente la tua libertà personale e la normale gestione della tua sfera relazionale.


Ricorda che hai pieno diritto ad esprimere te stessa con una ridefinizione dei confini del vostro rapporto che non limitino le tue normali attività quotidiane, non assecondando i vincoli imposti dalle problematiche evidenziate dal tuo ragazzo che creano una “gabbia” che può risultare non solo nociva ma anche pericolosa.


Inoltre quello che ti consiglio caldamente è di non chiudere le comunicazioni con la tua famiglia, ma aprire i  varchi, parlare apertamente e confrontarti con i tuoi genitori. Non ti isolare nel problema, non ti chiudere nell’ottica della riappropriazione di una dimensione normale di vita.


Ti informo che molti psicoterapeuti offrono la possibilità di una prima consulenza gratuita ed è fondamentale fare sempre riferimento a professionisti
iscritti all’Albo.    

   
Un caro augurio per una positiva gestione e risoluzione del problema.

 


A cura della Dottoressa Arianna Grazzini

 

Pubblicato in data 06/06/2016

 


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Tags: relazione gelosia percorso psicoterapeutico problemi familiari eccessivi divieti compromessi divieti inaccettabili libertà personale apertura verso i genitori

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