4 Verità sull'abuso
Allontanarsi dal carnefice e smettere di subire è la decisone più saggia
L'abuso è un argomento molto difficile da trattare ed è ancora più complesso da accettare quando si è vittima.
L'abuso è un argomento molto difficile da trattare ed è ancora più complesso da accettare quando si è vittima.
Il volume presenta un commento al caso di Sophie dello sceneggiato televisivo In Treatment. La serie, iniziata nel 2008 e proseguita con crescente successo, è incentrata sui trattamenti psicoterapeutici del personaggio di Paul Weston, psicoanalista relazionale interpretato dall'attore Gabriel Byrne.
Il libro è costruito in forma dialogica: stralci dei dialoghi delle sedute di Sophie con Paul, dialoghi dei gruppi di lavoro che hanno discusso il film con l'autore, interventi di commento delle interazioni tra i protagonisti.
Buongiorno, grazie per l'attenzione.
Vorrei chiedervi gentilmente che cosa in termini di comportamento dovrei provare a fare per il mio compagno che è bloccato mentalmente, depresso. Quindi umore altalenante .. poco autostima, bloccato sessualmente, spesso poco socievole e assente ..
Jaia, 33
Buongiorno, circa un anno e 8 mesi fa il mio compagno convivente è morto e l'ho trovato io in casa.
Sapevate che esiste una sostanza chimica corrosiva, altamente tossica, utilizzabile come arma di distruzione di massa, ma che allo stesso tempo si vende sotto vari nomi commerciali, è utilissima come disinfettante per la casa, il cibo e le attrezzature ospedaliere, rende pulita e limpida l'acqua delle piscine, e può perfino mantenere l'acqua del rubinetto sicura e potabile?
Si tratta sempre dell'ipoclorito di sodio variamente diluito in acqua: tutto dipende dal suo livello di concentrazione.
Il termine coazione a ripetere è impiegato correntemente nella psichiatria descrittiva come da quella dinamica per indicare la tendenza a compiere atti psichici per un irresistibile bisogno interno, contro il quale nulla possono il ragionamento e la volontà.
Per aiutare chi abbia sperimentato, nel corpo e nello spirito, l’impatto di traumi evolutivi, gli autori propongono un metodo ricco di spunti e profondamente orientato al paziente, che unisce gli sviluppi più importanti della ricerca attuale sulla fisiologia del trauma e sull’attaccamento.
Dopo un qualsiasi tipo di trauma (dalla guerra agli incidenti d’auto, dai disastri naturali alla violenza domestica, dall’aggressione sessuale all’abuso sui bambini), il cervello ed il corpo cambiano. Ogni cellula registra questi ricordi ed ogni via neurale correlata al trauma può riattivarsi ripetutamente.
Qualche volta, le alterazioni che queste tracce creano sono transitorie e si placano in poche settimane. In altre situazioni, i cambiamenti evolvono in sintomi che compromettono la funzionalità e che vanno ad interferire con il lavoro, le amicizie e le relazioni.
Qui ci occupiamo delle problematiche dell'operatore e del professionista socio-sanitario e della tutela della salute professionale di coloro che svolgono una professione di aiuto.
Psicologi, infermieri, medici, volontari, che si occupano dell'assistenza a persone con un'elevata situazione di disagio fisico e psichico spesso operano in particolari condizioni di tensione emotiva e di stress.
Il termine dissociazione in psicopatologia e psichiatria è identificato come un meccanismo di difesa attraverso cui alcuni elementi dei processi psichici rimangono “disconnessi” o separati dal restante sistema psicologico dell’individuo, con lo scopo di proteggere l’individuo da un evento traumatico, di solito di natura reale.
Uno studio effettuato presso l’Università di Granada ha dimostrato che esperienze precoci traumatiche ripetute durante l’infanzia e l’adolescenza moltiplica di ben sette volte il rischio di soffrire di psicosi durante l’età adulta.
Il concetto ditrauma è sempre più presente nel panorama scientifico della psicologia in quanto aspetto poliedrico e complesso, e le cui sfaccettature richiedono spesso assunzioni di prospettive differenti tra di loro.
La dissociazione è un fenomeno che molte persone hanno la capacità di esperire; si tratta di un meccanismo di coping utilizzato per gestire fattori stressanti come ad esempio l'abuso sessuale.
Nel presente articolo verrà presentato un caso clinico allo scopo di conoscere e comprendere l’importanza di uno strumento proiettivo da abbinare alla psicoterapia psicodinamica con pazienti gravemente traumatizzati.
Con il termine trauma si vuole indicare una condizione in cui si viene o ci si sente sopraffatti da eventi minacciosi e caotici sui cui non si ha nessun controllo.
Un trauma esterno al corpo, come un’infezione, il continuo stress da lavoro, l’esposizione ad una tossina ambientale o la guerra, crea una reazione nel corpo come comportamenti lotta-fuga, alterazioni della funzione intestinale, del cortisolo e altri ormoni che alterano il metabolismo, la risposta del sistema immunitario e via dicendo.
Per nostra fortuna, non tutte le esperienze negative che viviamo si trasformano in un trauma, e non tutte le esperienze dolorose producono in ognuno di noi gli stessi devastanti effetti.
Ad ogni narrazione di violenza, compare sempre la solita domanda colma di incredulità e paura: “Perché?” “Per quale ragione accade?”. Ce lo siamo chiesti ieri con i sadici di Manduria e gli stupratori di Viterbo o con quelli della Circumvesuviana di Napoli, ma ritorna oggi, più che mai angosciante, quando veniamo a sapere che una quindicenne è aggredita e stuprata in pieno giorno lungo una ciclabile, mentre se ne torna a casa.
Il libro si rivolge anzitutto a chi intende esercitare la professione di psicoanalista e di psicoterapeuta e a chi cerca risposta alla crisi della psicoanalisi evidenziata da due fenomeni: l'insuccesso dell'istituzione psicoanalitica nel ripensare un iter formativo di cui è stato detto che paralizza la mente; la frammentazione della psicoanalisi in più correnti fino alla perdita della sua identità.
Intervento in occasione del Master in Cure Palliative e Terapia del Dolore per Psicologi, organizzato da Alma Mater Studiorum – Università di Bologna in collaborazione con l'Accademia delle Scienze di Medicina Palliativa, Campus Bentivoglio 2015.
I sintomi di dissociazione, depersonalizzazione e derealizzazione sono spesso associati a traumi fisici e mentali che si manifestano solitamente durante l’infanzia.
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