4 Verità sull'abuso
Allontanarsi dal carnefice e smettere di subire è la decisone più saggia
L'abuso è un argomento molto difficile da trattare ed è ancora più complesso da accettare quando si è vittima.
L'abuso è un argomento molto difficile da trattare ed è ancora più complesso da accettare quando si è vittima.
Ci sono tipi positivi di rabbia, che può essere sana e benefica, a seconda del contesto; ma la rabbia è spesso negativa e distruttiva in natura, ed è questo tipo di rabbia che andremo a trattare nel presente articolo.
“Con #MeToo non siamo più vittime” dichiara l’attrice (e regista) Asia Argento a un seminario sul ruolo delle donne nei media. E si commuove.
La sua commozione al Parlamento di Bruxelles il 7 marzo scorso è stata accolta con un applauso e io, in tutta sincerità, sono con lei. Mi sento vicina a questa quasi mia coetanea, una donna che, a distanza di tanti anni, ha avuto la voglia e la forza, il coraggio e magari anche lo sghiribizzo, o quel che sia, di indicare al mondo il volto e il nome dell’uomo che, per deformazione viziosa del proprio mestiere, in passato aveva abusato di lei e di molte altre ragazze.
Secondo i ricercatori, lo studio dimostra che crescere in condizioni estreme della società può alterare l'espressione genica, il processo noto come epigenetica, i cambiamenti negli organismi causati dalla modifica dell'espressione genica piuttosto che l'alterazione del codice genetico stesso.
Attraverso i nuovi media quali blog, social network, siti web e i vecchi media quali riviste, quotidiani e libri possiamo leggere articoli e saggi che fanno riferimento alla dipendenza delle donne. In particolare, essi si soffermano soprattutto sulla dipendenza affettiva delle donne nel rapporto di coppia.
Qual è il legame che unisce i fratelli? Quali sono le diverse tipologie di fratellanza? I fratelli possono essere considerati una famiglia? La continuità famigliare nella relazione fraterna è tutelata nei percorsi di affidamento e adozione?
Gli scienziati hanno mostrato che i videogamers sono più bravi ad ignorare contenuti grafici osservando una rapida serie di immagini, focalizzandosi meglio rispetto ai non videogamers sulla richiesta del compito.
La prima violenza che caratterizza la nascita della vita nella nostra cultura è la rottura traumatica del rapporto madre-bambino sin dai primi istanti di vita.
La separazione violenta del neonato dalla madre, imposta dalle moderne tecniche ospedaliere di gestione del parto, viene poi ripetuta spesso orgogliosamente nel corso della vita neo-natale.
In realtà queste traumatiche privazioni infantili spesso costituiscono le premesse per la formazione di individui ansiosi, sradicati, aggressivi.
Ad ogni narrazione di violenza, compare sempre la solita domanda colma di incredulità e paura: “Perché?” “Per quale ragione accade?”. Ce lo siamo chiesti ieri con i sadici di Manduria e gli stupratori di Viterbo o con quelli della Circumvesuviana di Napoli, ma ritorna oggi, più che mai angosciante, quando veniamo a sapere che una quindicenne è aggredita e stuprata in pieno giorno lungo una ciclabile, mentre se ne torna a casa.
Come mai uccidiamo? Cosa ci spinge a ingannare, a mentire, ad utilizzare la violenza? La colpa è da attribuire solo ai nostri genitori? Oppure l'ambiente in cui siamo cresciuti influenza il nostro comportamento? La nostra mente è in tutto e per tutto simile a quella di un serial killer?
Stupro e incesto, matricidio e parricidio, incitamento a prostituirsi sono comportamenti irrazionali, incomprensibili, indecifrabili? Per tutti sono inammissibili e condannabili; per i più sono imperdonabili e anche inaccettabili; la maggior parte di noi non li sopporta, né li tollera. Ovviamente non sono giustificabili! Ma siamo proprio certi che non si possano capire, comprendere e spiegare? Che non possano avere un loro “senso”, una loro “ragione”?
Attualmente la violenza contro l’infanzia è riprovata da tutti, i minori sono persone con caratteristiche e bisogni da rispettare e soddisfare. La legislazione riconosce loro diritti specifici, ma ciò non impedisce che vi siano ancora situazioni a rischio per l’integrità fisica e psichica dei ragazzi, che possono continuare ad essere vittime di violenze e sfruttamenti.
Il concetto di amore passa attraverso i vissuti di coloro che hanno amato e creduto di amare. Il limite fra seduttore e sedotto non è sempre così definito, per cui l’amore inganna, seduce, ferisce.
Per la prima volta, le ricerche hanno trovato un meccanismo nei segnali cerebrali che determina i comportamenti sociali. In particolare, una proteina chiamata “fattore neutrofico celebrale (BDNF)”, un polipeptide presente nel cervello dei mammiferi appartenente alla famiglia delle neurotrofine e i suoi recettori TrK B, che si occupano del dominio sociale.
Tema complesso e interessante quello trattato in questo affascinante libro del collega Gianfranco Bernes, medico legale, psichiatra-psicoterapeuta.
Presenta uno stile fluido per cui trasportata dalla corrente ho letto velocemente, ma le riflessioni che ha suscitato sono tante e profonde e intendo condividerle.
Così esordisce Gianfranco Bernes nella introduzione al suo nuovo romanzo intitolato Lui nel quale racconta le vicende di una famiglia in cui il padre riversa tutta la malvagità di cui è capace sulla moglie e sul figlio e il tentativo di quest'ultimo di mettere in salvo se stesso e la madre.
Gianfranco Bernes è nato a Trieste e si è dedicato allo studio della psiche, in particolare degli aspetti psicopatologici nei comportamenti devianti e del crimine, e all'insegnamento della psicopatologia forense. Oltre a numerosi articoli scientifici e divulgativi, nel 2012 ha pubblicato con Edizioni Psiconline “Testimoni del passato. Gli anni intensi di Trieste fra psichiatria e antipsichiatria”, un percorso di storia della psichiatria legato a Franco Basaglia, divenuto testo di consultazione e comparendo nella bibliografia in tesi di laurea e specialità.
Il musicista e lo psicologo hanno in comune la dimensione dell' "ascolto", sonoro armonico nel primo caso ed empatico nel secondo
Provero' ad essere sintetica e grazie in anticipo per il vostro tempo.
ORIGINE DELLA GIORNATA. Con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Questa data è stata scelta su indicazione di un gruppo di attiviste in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal, ferme oppositrici del regime di Rafael Leónidas Trujillo nella Repubblica Dominicana. Dal 2005 Centri antiviolenza e Case delle donne hanno iniziato a celebrare la giornata anche in Italia.
La vita di Jeroen Ensink è stata interrotta quando un uomo con problemi di salute mentale lo ha pugnalato a morte fuori dal suo appartamento a nord di Londra.In un'inchiesta, la vedova di Ensink, ha chiesto di sapere perché esistono questi tipi di omicidi: "continuano a succedere ancora e ancora".
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L'autostima è il processo soggettivo e duraturo che porta il soggetto a valutare e apprezzare se stesso tramite l'autoapprovazione del proprio valore personale ...